Poligami d’ Europa

23 maggio 2010 di: Laura Giambruno

Qualche giorno fa sono venuta a conoscenza del nuovo mondo della poligamia, questo nuovo universo che per me si limitava ad una retrocessione maschilista tipica dei paesi musulmani.

Il discorso è stato preso una sera a cena in cui si parlava delle esperienze di maschilismo che ognuna di noi aveva avuto andando in un paese arabo. Un ragazzo tirò fuori che in Tunisia dagli anni 50 era stata abolita la poligamia sostenendo che tale abolizione era una cosa retrograda. Sosteneva che la poligamia era un passo in avanti in termini di libertà dell’individuo, dicendoci che in vari paesi europei erano state fatte leggi per confermare la poligamia musulmana e che in Olanda recentemente era anche stata resa legale la poligamia tra europei come unione civile. Si riferiva ad una caso in cui un uomo aveva fatto un unione civile con due donne, dichiarate bisessuali.

Al che mi sono posta diversi quesiti. In primis mi chiedevo e gli chiedevo se pensava che fosse più semplice portare la donna alla parità con l’uomo come monogami oppure direttamente come una bella poligamia al femminile. Poi sono rimasta stupita da questa poligamia europea e mi sono sbigottita all’idea che alcuni paesi la pensassero cosi liberamente, che ci fosse un inizio di sfaldamento del legame biunivoco occidentale d’amore tra uomo e donna o anche tra due persone dello stesso sesso. Penso che la molteplicità faccia presupporre una mancanza di profondità e nella società in cui viviamo questo è un drammatico favoreggiamento di certi aspetti di leggerezza di cui siamo colmi. E poi, se si vuole a tutti i costi fare quello ‘che ce pare’ in piena libertà allora perché non pensare comunità che si sposano tra di loro, tutti con tutti? Ma là forse sarebbe l’apogeo della libertà e anche del casino e del ritorno alle società tribali primitive.

Qualche ragazza che era lì con me mi ha fatto molto cinicamente pensare che non sempre ci si sposa per amore, e il mio sorriso da inguaribile romantica si andava sempre più incrinando. Il mio lato cinico si fece allora avanti quasi in prima fila a buttare da parte cupidi, cuoricini, ecc. e mi balenò una splendida idea per tirare a campare, me trentenne universitaria  precaria da una vita. Mi sarei trasferita in Olanda e avrei aperto un business: mi sarei fatta dare soldi per sposare un gruppo di extracomunitari in cerca di nazionalità!

Si, a questo punto poligamia sì!

4 commenti su questo articolo:

  1. giulia scrive:

    L’articolo è buono ma la parola libertà viene usata come termine negativo,unito perfino a casino… la poligamia è una scelta confusa non dei paesi liberi, credo che i giovani scambiano libertà con trasgressione

  2. LauraG scrive:

    Grazie del commento!
    Si forse in quella frase il termine giusto è trasgressione. Anche se questi concetti sono un po’ difficili da definire e distinguere. O la libertà si definisce nel suo significato totale non vincolata e quindi la trasgressione vi rientra nella sua accezione negativa oppure la libertà si suppone vincolata a leggi etiche basate sul rispetto reciproco.
    Il discorso mi sembra a questo punto sul filosofico andante ma comprendo la critica che si basa appunto su questi concetti ed anche su un punto di vista personale sulla poligamia ed i rapporti in generale.

  3. erica scrive:

    Ciao LauraG,

    il tuo articolo mi ha fatto riflettere parecchio, ti ringrazio quindi per averlo pubblicato.

    Vorrei fare una piccola osservazione :

    riguarda il matrimonio in Olanda : in effetti è vero che si puo’ registrare un’unione poligama al comune ma solo a condizione che la persona interessata non sia olandese e che abbia contratto il matrimonio all’estero dove questa pratica è accettata. Al limite anche un italiano potrebbe registrare un matrimonio poligamo in olanda ma dovrebbe sposarsi in un paese dove cio’ è permesso. Va da se che una donna non potrebbe mai registrare un matrimonio poligamo perché non esiste paese dove è riconosciuta giuridicamente l’unione di una donna con più uomini.

  4. LauraG scrive:

    Cara Erica,
    prima di tutto grazie del commento e di aver apprezzato il mio articolo. Volevo fondamentalmente divulgare una notizia che non si sente molto in giro ma che mi sembra importante.
    In realtà ho parlato di unioni civili poligame in Olanda riferendomi ad un’unione civile (non matrimonio) effettivamente ratificata in Olanda e non semplicemente confermata. Ho trovato la notizia su giornali online ma di fatto non ho ulteriori conferme da leggi che ho letto.

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