le parole per dirlo

27 luglio 2010 di: Gisella Modica

Può succedere di non trovare le parole per descrivere il proprio sentimento del mondo? Può succedere. A fine luglio, già in vacanza, può succedere.

Può succedere di non accontentarsi delle parole che trovi per descriverlo o le parole che leggi, di chi lo descrive, non è una lingua che fa la differenza e preferisci restare muta? A me succede di non trovarla, per adesso, una lingua che sappia parlare del mondo, di questo mondo che va a rotoli, parlando dei propri sogni, come i poeti e le poete sanno fare. Rischiando – quando si accenna alla lingua è facile – di passare per una intellettuale astratta in un momento in cui c’è tanto da fare da non sapere da che parte cominciare: la disoccupazione, la sanità, l’abusivismo, berlusconi….

Sopratutto se il mondo non lo capisci più, hai un pò di anni alle spalle, sei stanca, e hai solo voglia di giocare col gatto sulle ginocchia.

Una lingua per dire, ma in maniera diversa, dove ho sbagliato? Da dove ricomincio? O meglio da dove riparto, perché con le donne del digiuno – fa bene Giusy a ricordarle – eravamo a buon punto, mi pare.

1 commento su questo articolo:

  1. lietta scrive:

    brava è la stessa nostra senzazione

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