il pc e l’arte della manutenzione del sito

27 agosto 2010 di: Rosanna Pirajno

Mai avrei creduto, se me lo avessero rivelato senza riderci su, che sarei diventata in vecchiaia dipendente dal computer. Proprio io, che quando di questi tempi e in questi luoghi l’amica manager smanettava con il portatile mentre noi ci godevamo il tramonto le letture il cielo e il mare, la guardavo con sufficienza: povera forzata del mezzo tecnologico con cui ti incateni al lavoro anche quando potresti liberartene, non sai che ti perdi. Noi sì che sappiamo godere dei doni della vita in riva al mare, sull’isola mio luogo dell’anima: la compagnia, le passeggiate, le nuotate, le mangiate, le chiacchierate, le stelle, i ricci col pane e il vino fresco.

Ed ora eccomi qui, da sola nel posto usuale delle ferie familiari, a misurarmi con ricordi e rimpianti e qualche rimorso. La famiglia, quel che ne resta per sorte maligna, è partita da qualche giorno ed io, che ho riversato in un attivismo di scritture e letture lo sgomento di fermarmi a pensare, resisto armata di pendrive per non perdere i contatti con il mondo tramite internet, calarsi nel mare dell’informazione via etere è quello che ci vuole per tonificare la mente.

Ma non ho fatto i conti con gli inconvenienti di una tecnologia imperfetta, forse la distanza dalla terraferma il portatile obsoleto o non so che altro, sta di fatto che la connessione saltellante mortifica il desiderio e l’urgenza di attaccarmi al compito delle e-mail da ricevere ed inviare, del sito da aggiornare, dei siti da cui attingere notizie, fotografie, spunti di riflessione e via cercando. Accendere lo schermo per segnalare la mia presenza, ci sono e so che ci siete e magari in attesa che mi faccia viva e se foste soltanto un paio so io quanto vale, compensa il mare la nuotata il sole e tutto il resto che non basta più a dirottare mali pensamenti e accenderne di buoni. Quindi ci provo, ostinatamente insisto a cercare connessioni che saltano, pagine che si bloccano, collegamenti a vuoto sul computer che si impalla ogni cinque minuti con la tariffa che scatta per quindici. E le amiche in vacanza con poca voglia di scrivere, puoi dargli torto? Ogni pezzetto inserito è una conquista, sento l’isola come isolamento.

Ma agosto agli sgoccioli porta in soccorso un portatile funzionante, sono salva: nuotare e comunicare riprendono a convivere per me serenamente, gli ultimi giorni senza vacanze mi riconciliano con la vacanza.

(dalla mia finestra sull’isola)

1 commento su questo articolo:

  1. Gabriella Maggio scrive:

    Nè pc nè telefono. L’isola dal punto di vista tecnologico è isolamento. Ma offre odori, mare, pensieri.

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