suoni e frastuoni

13 novembre 2010 di: Fortunata Pace

Per chi suona la campana? Per Berlusconi certamente, ormai, e i rintocchi sono sempre più ravvicinati, ma seppure un pò meno intensi, una campana che chiama ad identiche finalità suona pure per Lombardo. Per entrambi, fuori dalle rispettive maggioranze o all’interno delle stesse, infatti, quel che trasmette è una parola sola il cui suono dice DIMISSIONI.

Ed è evidente che si tratta più a Roma che a Palermo, di conseguenze annunziate. E per molti di noi, non è che ci piangeremmo sopra. L’mmediamente dopo, sia in sede nazionale che regionale, però ci sfugge. A chi passa il testimone e come?

Gli interventi e le dichiarazioni ufficiali che si susseguono senza sosta alcuna, i dibattiti di ogni tipo nei media a seguire, creano un grande fastidioso frastuono. L’informazione pare ci informi puntualmente, e viceversa, forse senza specifica forma, manca di informarci su ciò che ci interessa di più. Saremo nuovamente cittadini elettori di coalizioni misteriose o improbabili per un governo che, sulle lacune o sui pericoli che rimangono su quello che era ritenuto solidissimo, si sgretola come il precedente che solido non era? Non sarà più lecito a nessuno temere l’astensione: se un voto è segno di convinzione, di adesione, di partecipazione e soprattutto di responsabilità, poca ne ha da un gran pezzo chi ci governa.

Toccherebbe a noi gettare la spugna, sollevandoci dal fare la nostra parte. Che è quella essenziale. Proprio per non essere complici ulteriori di fiction, proprio per senso di responsabilità verso noi stessi, proprio per il senso più autentico di DEMOCRAZIA che sosteneva i nostri convincimenti.

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