addio a Maria Schneider, quando il successo stronca la vita

8 febbraio 2011 di: Anna Trapani

Alla morte di Maria Schneider, avvenuta prematuramente a soli 58 anni a causa di un tumore contro il quale combatteva da tempo, Bernardo Bertolucci, regista di Ultimo tango a Parigi, film per allora (1972) scandaloso tanto da essere in Italia sequestrato ben due volte e poi messo al rogo, ha dichiarato di non avere avuto il tempo di chiederle scusa. Pentimento, se così si può dire, un po’ tardivo visto che la Schneider sempre lo aveva accusato di averle rubato la giovinezza con quel film e soprattutto con certe scene che non erano nel copione, come la famosa scena del burro (rimastale appiccicata addosso come un marchio indelebile) e quella della sodomizzazione. Ventenne e inesperta, la giovane attrice non fu in grado di ribellarsi e si sentì usata e manipolata da Bertolucci e Brando. Il mondo dello spettacolo in tutte le sue forme (tv, cinema, pubblicità…) non è purtroppo nuovo a queste manipolazioni fatte sul corpo delle donne e sulla loro vita.

Non si capisce ad esempio perché, per pubblicizzare un profumo, si debba spogliare una donna che ci mostra il suo gradevole “lato b” ancheggiando voluttuosamente, o per note marche di jeans si simuli uno stupro di gruppo, oppure poliziotti americani debbano prendere la donna da dietro rovesciandola su un’auto. Ormai senza scene di nudo femminile sono rimaste solo le pubblicità del Mulino Bianco e dei detersivi. Nelle prime, famiglie sempre contente e senza problemi, nelle seconde, massaie senza altro pensiero se non cambiare o meno il detersivo della lavatrice. False entrambe, per lo stereotipo di donna che mostrano. Talvolta lo sfruttamento porta al successo, quando la donna stessa lo permette sulla sua pelle e pensa di poter far carriera anche in politica, ma altre volte la vita viene sconvolta e fatta a pezzi, il meccanismo va in tilt, come nel caso della Schneider.

1 commento su questo articolo:

  1. Daria D'Angelo scrive:

    Mi fa davvero piacere che si ricordi questa bellissima attrice.
    Il viso sempre incorniciato da riccioli scompigliati, Maria Schneider è stata l’icona di una rivoluzione sessuale che la imprigiono’, forse per sempre, nello scandalo della maledetta scena del burro. Ma mi piacerebbe citare altri film da lei interpretati come: ” Professione Reporter” di Michelangelo Antonioni (1974) con Jack Nicholson, ”Cercasi Gesù” di Luigi Comencini e ”Les Nuits fauves” di Cyril Collard del 1992…un piccolo riscatto per quelle scuse di Bertolucci che non le arrivarono mai.

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