la chiameremo prode, ministro La Russa

1 marzo 2011 di: Silvana Fernandez

Gentile ministro Ignazio La Russa, no, accoppiare il suo nome a gentile sarebbe un ossimoro, parola, che non ha niente a che fare con gli ossi né, si tranquillizzi, con insulti a Berlusconi: è solo un modo per indicare due termini che si contraddicono. Potrei allora tentare di appellarla distinto, ma ricadrei nello stesso problema. Pregiato mi pare eccessivo, ma riflettendo, fra tutti gli attributi che mi vengono in mente, il più adeguato mi appare “prode”. Il termine si addice sia al suo incarico, sia al suo cipiglio di uomo pronto a difendere la patria da tutto non solo da Santoro. Sì, prode ministro della difesa! Beh però anche sulla parola “difesa” ho delle perplessità perché sarebbe più giusto chiamarlo dell’offesa! No, non mi riferisco agli insulti con cui lei è solito aggredire i giornalisti appellando con termini poco eleganti le loro madri, le loro sorelle, perché è giustificabile dal fatto che lei stenta, ancora, a credere che non è più il giovane fascista, per cui picchiare ed insultare erano un vanto, ma un ministro del parlamento italiano. La capiamo, anche a noi sembra molto strano che lei lo sia!

Le offese di cui parlo sono quelle che lei, prode La Russa, fa a noi italiani quando ci parla come a degli allocchi. D’esempio sono i suoi tragici annunci di morte dei soldati in Afganistan, in Iraq o ovunque abbiamo la pretesa di esportare democrazia. Lei volteggia attorno alle notizie, chiude l’occhio imitando Fiorello che imita lei e proclama: «Morti in missione di pace» e ripete pace, pace, nella speranza di essere creduto. Mentre l’unica cosa che riesce a comunicarci è che il concetto di pace o guerra è molto confuso nella sua mente.

Io sono convinta che se lei fosse lasciato da solo, senza i segretari che frenano, darebbe ogni volta l’annunzio così «Giovani militari inesperti, pulendo l’arma, si sono uccisi con vari colpi alle spalle». Eppure, prode La Russa, lei è un uomo audace, ha avuto il coraggio di imporre i nomi Cochis, Geronimo e Apache ai suoi tre figli. Riflettendo, forse i coraggiosi sono loro che li portano in giro. Comunque lei, prode ministro, è stato l’unico ad aver osato dire che la frase di Berlusconi, «Non lo voglio disturbare», diretta a Gheddafi che massacrava il suo popolo, era poco adatta. Va bene che poi di questo se n’è fregiato in ogni occasione quasi avesse esclamato «mi dissocio, è orribile, assurdo». Comunque siamo disposti a sorvolare, basta il pensiero, ma lei in cambio eviti di continuare a irridere delle nostre facoltà intellettive urlando dagli schermi televisivi «Anche Romano Prodi ha abbracciato Gheddafi». Sa bene che era soltanto un saluto ufficiale che niente ha che fare col bacio della mano di Berlusconi, la cui fotografia sta girando per il mondo in internet e sui giornali, facendo sentire anche noi complici di questa pagliacciata.

A proposito di pagliacci lei, proprio in questo periodo dell’anno, fa la parte del leone insieme a vari politici tramutati in cartapesta sui carri di carnevale. Ma adesso il gran capo, ha deciso di far fare a ognuno di voi il proprio lavoro. Ha messo, infatti, in Rai sul primo canale, per consigli sul voto, il suo consigliere personale Giuliano Ferrara, già portavoce del primo governo e per difendere la propria figura lei, prode ministro, che dovrebbe difende l’Italia intera, Per questo, oltre che a Viareggio è sempre sullo schermo dei nostri televisori! Sarebbe facile concludere: è tutta una carnevalata, ma non lo faremo, però pretendiamo, in cambio, un favore. Non continui ad abusare della nostra intelligenza, non ci faccia sbellicare dalle risate asserendo in diretta televisiva che senza l’intervento di Berlusconi non ci sarebbero stati mai buoni rapporti fra Obama e Putin. Si ricordi che di una nazione non si difendono solo le coste e i confini, ma l’orgoglio dei suoi abitanti o almeno il loro buon gusto. E poi io ho un’illusione che la sera, mi correggo a tarda notte, quando il cavaliere si toglie il cerone, perfino sul suo viso appare un certo rossore.

6 commenti su questo articolo:

  1. Giuliana scrive:

    Ti seguiamo sempre, sarebbe bello avere una risata anche se amara quotidiana,prendere per buffoni i buffoni è il massimo

  2. anna trapani scrive:

    Cara Silvana,
    cedo che se avesse un minimo di senso dell’umorismo si farebbe due risate lo stesso “prode” La Russa. Che pena per i figli che portano quei nomi!

  3. Paolo.R. scrive:

    eccone ancora uno, questo di La Russa lo aspettavo mi pare di averlo anche consigliato. Mi diverto sempre di più!

  4. Nico P. scrive:

    Sei veramente brava, leggerti è un piacere.

  5. laura scrive:

    Brava, ormai è come un appuntamento, mi raccomando non tardare, al prossimo.

  6. Adriana Palmeri scrive:

    Grazie Silvana con la tua splendida ironia riesci sempre ad allievare il disagio che ci procurano questi loschi politicanti.

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