la scuola che forma nell’occhio del crimine

20 maggio 2012 di: Rita Annaloro

Non è “buffo” che l’importanza sociale della scuola venga riconosciuta dai criminali, invece che dalle istituzioni? Dopo anni di tagli su questo settore, dopo vergognosi attacchi ai “cattivi maestri” su cui la stampa nazionale non ha mai speso parole significative, ecco che un attentato di matrice ancora incerta ridà alla scuola il valore che le spetta, in termini non solo di formazione tecnica utile alla società dei profitti e dividendi, come da anni fortemente richiesto dagli imprenditori di medio e piccolo cabotaggio, ma di agenzia educativa, volta a formare la società del futuro.

Mentre gli insegnanti, mal pagati e peggio considerati, si affannano a dimostrare di meritarsi la loro “paghetta” mensile, in nome di una non ben chiara utilità sociale, chi di fatto sullo sfascio dell’Italia ci campa e ci crede, interviene tempestivamente, intimidendo con la violenza, imponendo agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine di una strage, con vittime inerti quanto designate. Non è bastato, evidentemente, cancellare la materia diritto dal curriculum scolastico di molti tipi di scuole italiane (Istituti Tecnici, licei linguistici ecc.). Questi insegnanti caparbi, con la scusa dei progetti, continuano a riproporre il dibattito sulla legalità, continuano a interessare intere classi su tematiche inerenti la crisi dei nostri giorni, continuano a non adeguarsi agli standard richiesti di sfornare giovani braccia senza cervello, dunque vanno fermati, in qualunque modo.

E se il Governo si occupa di altro, ecco che qualcuno interviene, in modo chiaro e forte, a dire basta, basta ai sogni di un mondo migliore, di un futuro più dignitoso, di una coscienza sociale. Non so se e quando questo/i qualcuno verranno identificati e puniti per il crimine orrendo compiuto a Brindisi, ma spero che da subito tutti (Istituzioni, giornalisti, partiti politici e pensatori) si rendano conto che la questione della formazione-educazione è molto calda.

2 commenti su questo articolo:

  1. Adele scrive:

    Ottima riflessione, il diritto è una materia da ampliare e non certo togliere, in una città del sud, vi era, in quella scuola, una avamposto di legalità in un territorio che era stato per tempo avamposto di mafia,forse ora come non mai è necessario sapere chi e quali forze negative hanno fatto scoppiare l’inferno!

  2. maria scrive:

    Le parole usate per esprimere un concetto,un pensiero sono importanti.
    E quindi non trovo affatto “buffo” il fatto che “l’importanza sociale della scuola venga riconosciuta dai criminali, invece che dalle istituzioni”.

    Saluti.

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