i guai dei tagli

17 agosto 2015 di: Rita Annaloro

Chissà se ce la farà Papa Francesco a far girare il vento dell’opinione pubblica europea, sempre più economicamente vittoriana.

Dappertutto le ricadute dei tagli alle risorse pubbliche si abbattono sui poveri, vuoi in termini di aiuti umanitari destinati agli immigrati, o di assistenza legale gratuita per le cause civili come accade in UK, o di assistenza sanitaria preventiva o terapeutica come preannunciato in Italia.

Limitare i test diagnostici gratuiti e ridurre il numero degli ospedali, (chiusura piccoli ospedali) infatti, colpirà ancora una volta le fasce più deboli, chi non potrà permettersi la visita specialistica a pagamento o la terapia non convenzionata e c onseguentemente, il disagio degli anziani meno abbienti e dei loro figli disoccupati.

I poveri ritorneranno ad essere pericolosi in quanto potenzialmente portatori di malattie, o semplicemente aggressivi, rappresenteranno una minaccia alla nostra vita perbene, che potrà essere evitata allontanandoli, magari con la forza, dai luoghi che frequentano i nostri figli o nipoti : via il degrado dalle nostre città, come predica la Lega, che non perde occasione per esacerbare gli animi contro qualsiasi tipo di sussidio a profughi o nomadi “ che se ne tornino a casa loro senza fare troppe storie, o si adattino a crepare alla svelta, senza intasare i nostri ospedali”.

Già in passato Calderoni e Santanchè avevano proposto di rifiutare l’assistenza sanitaria ai clandestini, ora si otterrà un risultato analogo in modo più elegante, riducendo i presidi sanitari e quindi le possibilità di ricevere soccorso da parte di chi non potrà pagarselo. Possibile che in questi vent’anni non si sia riusciti a immaginare un’altra forma di risparmio pubblico? Cottarelli, dove sono finite le tue carte?

1 commento su questo articolo:

  1. margherita scrive:

    Chi vive nelle grandi città, convive con i poveri che tendono la mano a tutti gli angoli, ti fermano per strada, ti chiedono una monetina, ti propongono un piccolo acquisto, ti presentano un bicchiere di plastica o un cappello vuoto da riempire con una piccola offerta. Giovani donne incinta con bambini che dormono in giacigli improvvisati, anziani dignitosi che ti chiedono un aiutino per fare la spesa, giovani provenienti dall’Africa che ti sorridono in cambio di una piccola offerta per mangiare..Ciascuno dimostra, come può, la propria solidarietà. Ma non è questa la soluzione del problema povertà.

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