Angela Merkel: dalle stalle alle stelle

6 settembre 2015 di: simona mafai, 7 settembre

Fino a poco tempo fa, Angela Merkel era attaccata da molti dirigenti politici e commentatori del nostro paese,  come la cinica responsabile di una testarda “politica di austerità” in Europa;  insensibile, ed addirittura crudele,  nei confronti della Grecia e dei suoi problemi di debito;  cieca e sorda di fronte al damma dell’immigrazione. Nell’opinione pubblica italiana, l’accento

antitedesco di questi attacchi non era sgradito ed accendeva antichi fuochi nazionalistici ed antipatie (vagamente) di sinistra. Il tutto condito da un pizzico di maschilismo  italiota (non si dimentichino le volgarità anti-Merkel di Berlusconi).

La scelta da lei compiuta in questi giorni nei confronti delle popolazioni migranti, assunta con eccezionale rapidità e incurante delle opposizioni di destra se non apertamente neonaziste, induce ad una revisione del giudizio nei suoi confronti. Magari anche ricordando le posizioni  da lei assunte sullo scacchiere internazionale nei confronti del problema ucraino e  contro le ricorrenti ipotesi di intervento armato in Medio Oriente.  Uscendo da schemi interpretativi pseudo-ideologici che dovrebbero essere superati (c è chi dice che la Germania apre le sue frontiere ai migranti, solo perché ha bisogno di mano d’opera),  io individuo in Angela Merkel un personaggio politico di primo piano del nuovo secolo,   notevole per la sua fermezza,  unita a una silenziosa ma tenace capacità di mediazione;  ammirevole  per la rapidità con cui decide cambiamenti di posizione quando li reputa necessari; gradevole   per la assoluta sobrietà dei comportamenti personali. Nessun narciso nella Merkel! E che sia una donna, sia pur detto sottovoce, non mi dispiace. Unisco a questo madrigale la speranza che essa sappia però costruire,  meglio del passato e fino in fondo, una grande politica europea, coordinata con gli altri capi di stato,  necessaria non solo per il nostro continente, ma per il progresso e la pace di tutto il mondo.

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