cercasi sinistra disperatamente

17 novembre 2015 di: Marcella Geraci

«Ho visto anche degli zingari felici, a Piazza Maggiore ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra». Così diceva il refrain della canzone di Claudio Lolli, targata 1976 e destinata a rimanere una celeberrima testimonianza sulla tumultuosa condizione giovanile di quegli anni e non solo. Quasi quarant’anni dopo, la stessa piazza ospita invece una nuova destra che contiene, nella sostanza, gli antichi retaggi e i vecchi istinti del fascismo e della cultura autoritaria che ha accompagnato ed influenzato la storia, ben più ampia, dell’Italia repubblicana fino ai giorni nostri.

La destra delle ruspe, la folla xenofoba e razzista che se la prende con nomadi e migranti, addossando loro tutte le colpe di un paese in crisi. La destra dell’eurodeputato Gianluca Buonanno, il sindaco di Borgosesia dalla pistola facile che non ha suscitato lo stesso sdegno morale e giudiziario del verbo “sabotare”, usato dallo scrittore Erri De Luca in riferimento alla Tav. Perché in Italia è legittimo pensare di poter sparare contro qualcuno per difendere il proprio orto, ma diventa immorale opporsi a un disegno di sfruttamento che riguarda tutta la società.

Così, nella nuova piazza bolognese, Silvio Berlusconi si è fatto ancella di Matteo Salvini, il nuovo leader di una destra che moderata non è stata mai. La folla di Piazza Maggiore in adorazione del trio Salvini, Meloni, Berlusconi ha infatti gettato definitivamente la maschera sull’audience di un leader che non ha ottenuto solo la piazza bolognese, ma uno spazio televisivo e mediatico sempre più ampio e utile a ricavare vantaggio elettorale dal disagio e dalle paure degli italiani.

Solo ragazzi e ragazze dei centri sociali, studenti e studentesse hanno manifestato il proprio sdegno e difeso la tradizione politica della città. Solo loro hanno organizzato una presenza alternativa, sebbene a tratti conflittuale. «Voi gente perbene che pace cercate, la pace per far tutto ciò che volete» diceva un’altra famosa canzone, questa volta di Paolo Pietrangeli. Così anche la democrazia può avvolgersi su se stessa e farsi portatrice delle peggiori istanze. Proprio per questo a Bologna, centri sociali e studenti dovevano essere sostenuti, spalleggiati e accompagnati da una presenza più ampia, per dire che esistono un’altra Italia e una democrazia vera. Ma non è andata così e una domanda sorge spontanea. La sinistra cosa fa?

2 commenti su questo articolo:

  1. emilia scrive:

    Sinistra? ma cos’è? dov’è?

  2. chicca scrive:

    Tutti noi ce la prendiamo con la storia
    ma io dico che la colpa è nostra
    è evidente che la gente è poco seria
    quando parla di sinistra o destra.

    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
    Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

    Giorgio Gaber

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