Compie oggi 18 anni ed è autistico, la vita nuova di mio figlio Tommy da “La Stampa” del 26.02.16

26 febbraio 2016 di: Gianluca Nicoletti

…Quando Tommy non potrà più vedere il suo pulmino giallo, sarà la fine di un rito per lui vitale, come quei sacrifici che gli uomini antichi facevano perché ogni mattina potesse rispuntare il sole.

La scuola non potrà tenerselo parcheggiato ancora per molto, anche ogni centro pomeridiano di abilitazione e terapia ha scritto su Tommy la data di scadenza. A diciotto anni fuori, loro si occupano solo di bambini, massimo adolescenti. E da chi lo facciamo visitare se ha problemi? Di autismo ne sanno solo (pochi) neuropsichiatri infantili e lui ha barba e baffi.

Già qualcuno ci parla di quei tristissimi posti chiamati «diurni», proprio come i bagni e docce con le piastrelle ingiallite, costruiti ai margini dei binari per il confort veloce di viaggiatori sudati. Sono sempre parcheggi, finisce ogni pretesa di abilitazione, si viene considerati come infilatori di perline, innaffiatori di basilico, passeggiatinatori da marciapiede.

Così andremo avanti ancora un po’. Fino a che noi genitori ce la faremo. E poi? Che passa il convento? Lo so già: accadrà che un ragazzo ex cavallerizzo, rugbista, nuotatore come Tommy e un anziano psicotico abbandonato da tutti, potranno essere messi nello stesso cassonetto. In quello per la raccolta differenziata dei folli di ogni tipo, di cui nessuno sa nulla e sui quali chi gestisce l’affare fa la sua fortuna.

Vediamo sempre più spesso cosa succeda in questi posti, che vengono chiamati con vari eufemismi centri di accoglienza, case famiglia, luoghi di assistenza. Sappiamo tutti però che si tratta di manicomi mascherati, dove si prendono insulti e calci in bocca, lo abbiamo visto ogni volta che qualcuno ci ha messo dentro una telecamera nascosta. Provate a immaginare vostro figlio solo e in mano a degli aguzzini per il resto della sua vita, poi ditemi pure che sono pessimista.

Alla faccia della tristezza domani farò una bella festa! Con amici e belle amiche. Suoneremo balleremo e sbevazzeremo fino all’alba, assieme a Tommy, semplice matto e non più autistico.

Il giorno dopo, da sobri, qualcosa ci inventeremo.

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