hanno perso la vita per il lavoro

11 marzo 2016 di: Carlotta Bertini

Ma chi se ne importa della festa della donna. Questo è stato un 8 marzo ferito. C’è una donna che sarebbe dovuta esser festeggiata giorni fa, non oggi. Non è accaduto. Si chiama Rosalba Castro, non ha più un marito, non è stata omaggiata per aver espresso la sua opinione riguardo al mistero che avvolge la morte del padre dei suoi figli. Suo marito Salvatore Failla è con Fausto Piano uno dei due tecnici uccisi in Libia. Rosalba con un filo di voce grida il suo dolore e spiega perché l’autopsia in Libia sul corpo di Salvatore sarebbe uno scempio. Da quell’esame si potrebbe capire se è stata una esecuzione o un conflitto a fuoco, e in questo caso capire chi ha sparato, perché, contro chi. Lei non si accontenta delle condoglianze del nostro Presidente Mattarella, vorrebbe la verità. Chiede che il corpo di suo marito non venga aperto e richiuso in Libia e poi ancora aperto e richiuso in Italia. Un’autopsia fatta due volte è un oltraggio ripetuto. La prima serve a coprire o a mistificare un delitto?

Renzi non era, in questi giorni, in Parlamento a relazionare sulla uccisione di due italiani, sulle risposte del governo di Tripoli, sull’aria di guerra che diventa tangibile ogni giorno di più. Domenica presenziava a un “salotto” durante una trasmissione di canale 5 – Domenica Live – Barbara D’Urso la conduttrice, perfetta spalla. L’orario, il migliore per far spettacolo e audience, le 17 di una domenica qualsiasi proprio dopo le partite di calcio. Peccato che la domenica non era “qualsiasi” per Rosalba, no di certo. Non avrebbe rilievo per lei se i quattro tecnici rapiti il 19 luglio scorso non fossero stati prigionieri dell’Isis ma di una banda fondamentalista. Avrebbe rilievo una spiegazione ufficiale e vera su cosa sia accaduto a suo marito. D’altro canto la famiglia Piano non ha voluto ricevere i rappresentanti delle istituzioni. Al momento le salme dei due tecnici sono appena rientrate in Italia, dopo un continuo slittamento che non ha giustificazioni burocratiche, ma lascia supporre che siano stati giustiziati.

La vergogna dell’imbroglio. Appartiene solo a noi questo sentimento, popolo di una italietta mediocre.  Al nostro governo no. Il Parlamento italiano ha discusso e trascinato per giorni e giorni la Cirinnà, la legge sulle unioni civili. Lo zero virgola zero per cento dei diretti interessati brinda. Si vorrebbe fare un brindisi triste, muto e virtuale a Salvatore e Fausto. Hanno perso le loro vite per un lavoro.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement