Trump, un populista al potere

23 gennaio 2017 di: Rita Annaloro

Come si fa a smascherare un populista? Non è difficile, basta un po’ di memoria e una sufficiente capacità di connessione logica. Grillo che si scagliava contro i corrotti della politica ha di fatto insabbiato qualsiasi critica contro la Raggi e i suoi collaboratori; Farage, artefice della Brexit, ha rinunciato a qualsiasi ruolo di prestigio quando il gioco diventava duro e infine Trump, dopo aver convinto milioni di spettatori nel mondo di voler agire negli interessi del suo popolo, come prima mossa da presidente abolisce l’Obama Care, cioè la legge di sanità nazionale americana, oltre a rinnegare qualsiasi intervento a favore della riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Più chiaro di così? Chiaro anche ai manifestanti, specie a quelli arrestati dalla polizia, e chiaro anche ai volontari avvocati, che indossando un berretto verde erano in mezzo ai manifestanti che avessero avuto bisogno del loro aiuto, nel caso la polizia fosse andata per le spicce.

Ma allora, viene da chiedersi, di quale popolo americano Trump intende farsi paladino? Su quali valori comuni si fonda il suo concetto di cittadinanza? E infine, se la democrazia è il governo del popolo, è chiaro che i governanti democratici facciano riferimento al potere popolare, ma come si può esercitare questo potere nel 2017? Con i clic di Grillo, che ha cambiato linea politica al Parlamento europeo tre volte in due giorni? O con le marce di protesta di chi rischia la galera in Turchia, come negli Stati Uniti? Le parole hanno un senso, e bisogna proteggere il loro significato se vogliamo uscire da questo mondo distopico, che come sempre avvantaggerà solo un’esigua élite.

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