il patriarca, ritratto di un genere

17 febbraio 2017 di: Ornella Papittto

ll patriarca non ammette di essere valutato, corretto, guidato.

Lui critica, rimprovera, comanda.

Il patriarca è quel soggetto autoritario (privato o pubblico) che per poter sopravvivere ha bisogno di guardiani per il suo potere, che deve risultare inattaccabile.

Un padre autoritario, avrà una moglie guardiana.

Una madre autoritaria, avrà un marito guardiano.

Chiunque si allei con il patriarca vivrà sempre in un gradino inferiore.

Il patriarca non guida, comanda e gli altri sono legati a lui da un legame di ubbidienza, altrimenti diventa ribellione alla sua persona. Lesa maestà.

Navigando, ho incontrato B. Brecht, sì, perché le persone che lasciano le impronte del loro passaggio terreno, non muoiono e ognuno di noi fa incontri magnifici.

«Tu, che sei guida, non dimenticare che tale sei, perché hai dubitato delle guide! E dunque a chi è guidato, permetti il dubbio».

Ognuno di noi ha un “chiodo fisso” o anche più di uno, e uno tra essi è l’amore per la libertà mia ed altrui.

Più volte ripeto che la libertà dell’altro è la mia libertà e la mia libertà è la libertà dell’altro.

Il patriarca ha bisogno di nutrirsi della dipendenza altrui. Ha bisogno della fiducia cieca dell’altro. Che l’altro si affidi a lui, completamente, rinunciando al bene più grande: alla propria credibilità, perché, per andare fino in fondo, la persona dipendente, tentenna, si affida, rinuncia a sé stessa, si piega ma, al momento opportuno, tradisce ed è pronto a distruggere il patriarca. La persona dipendente non è mai affidabile.

La persona indipendente? Non autoritaria? Sa guidare e sa farsi guidare, perché rimane in sé, e non affida la propria vita a chiunque e sa anche prendersi cura della vita di chiunque.

Non critica, aiuta a valutare.

Non rimprovera, aiuta a correggere.

Non comanda, guida e si lascia guidare.

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