poche righe per Archivia

15 novembre 2017 di: Marta Garimberti

Sono passati due anni da quando Angela, nella sala al primo piano della Feltrinelli di piazza Argentina a Roma, mi ha parlato del suo progetto. Eravamo sedute ad un tavolino e lei me lo illustrava: un archivio che raccogliesse storie e materiali di altre donne poco conosciute, evocate e documentate da donne coinvolte emotivamente nelle storie, Archivia in relazione appunto. Mi portava un esempio, una prima bozza di un suo scritto su Anna Banti che racconta Artemisia Gentileschi.

Lo scritto era illuminante: un intreccio tra figure di donne tra loro in relazione, Anna Banti, Angela, Artemisia Gentileschi che si rimandavano emozioni, pensieri, stimoli. Banti era stata scelta per il suo forte rapporto con la Sicilia.

L’Archivio in relazione avrebbe dovuto riguardare donne, siciliane o anche non, che avessero operato in Sicilia nel ‘900.

A un certo punto, nella vivace discussione tra noi due anziane signore, si è inserita una ragazza molto giovane. Chiedendo permesso si è seduta al nostro tavolo ed è stata a ascoltarci mentre all’apparenza leggeva il suo libro. Ha applaudito il progetto in maniera incondizionata ed è intervenuta arricchendo la discussione.

Da allora abbiamo compiuto un lungo percorso: in sei Rita Alù, Donatella Barazzetti, Margherita Cottone, Marta Garimberti, Angela Lanza, Maria Sandias abbiamo costituito un’associazione, abbiamo raccolto e prodotto parecchio materiale discutendo quello da archiviare, come condurre le interviste e le inchieste e molto altro ancora.

Questa iniziativa mi ha appassionata dal punto di vista del merito, del metodo e per il modo in cui si è sviluppata.

Se penso alla Storia per come il più delle volte è raccontata nei manuali, registro che spesso ancora se si parla di “popolo” lo si considera come un tutto indifferenziato nel quale la presenza delle donne è implicita. Non emerge la diversa impronta che uomini e donne danno agli avvenimenti. Così mi è sembrata essenziale l’idea di costruire un archivio che favorisca la conoscenza di storie di donne poco note ma essenziali per la vita del ‘900.

Il metodo di ricerca poi, aperto e duttile, adatto a evocare e a mettere a punto di volta in volta la mappa che insieme riteniamo utile seguire mi ha convinto insieme alla capacità di accogliere le nostre diversità.

Mi ha commosso la generosità e la serietà con cui ciascuna interviene ad affinare il lavoro delle altre, un vero intreccio di pensieri.

Infine sono conquistata dalla bellezza del nostro gruppo: così diverse e così interessanti.

Mercoledì 22 novembre faremo una prima presentazione di  Archivia-donne in relazione, alle ore 17,30 alla Casa  Mediterranea delle Donne, via Lincoln 121, Palermo.

 

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