Da Forum al Consiglio Nazionale Forense, l’omofobia è ancora strisciante da “Il Fatto Quotidiano” del 23.01.18
…I cittadini – ancor di più se avvocati – si aspettano che il CNF patrocini convegni con relatori qualificati e non certo con attivisti, peggio ancora se politicamente schierati come quelli del cosiddetto “Family Day”, un evento la cui identità è costruita unicamente sul nemico (le persone omosessuali).
Una delle relazioni, anzi “una lezione”, si annuncia, sarà “sulle origini storico-filosofiche dell’Ideologia Gender e su come sia diventata parte integrante dell’agenda politica e culturale contro la Famiglia delle Lobby LGBT”. Se non è una costruzione ideologica questa, che oppone la Famiglia (con la F maiuscola) a fantomatiche lobby richiamate con malcelato disprezzo, non so quale lo sia. Il passaggio è facile: prendi una categoria sociale storicamente vulnerabile (i gay), li descrivi comeuna cricca che trama nell’ombra, e il gioco è fatto. Ottanta ore per ben 300 euro di quota d’iscrizione meritano di essere spese meglio che per ascoltare queste fantasiose “lezioni” dal carattere pseudoscientifico, che sfruttano i sacrosanti progressi in tema di diritti civili per scatenare una guerra ideologica.
Sarebbe bene che l’organo di rappresentanza dell’avvocatura italiana spieghi come sia ancora possibile che nel 2018 i grandi temi della libertà e dell’uguaglianza, che in tutti i Paesi occidentali sono stati affrontati nei parlamenti e nelle aule di giustizia con grande attenzione, approfondimento e delicatezza, in Italia siano ancora degradati a discorsi propagandistici, finalizzati unicamente a creare nemici contro cui scagliarsi. È ancora più grave che ciò avvenga in campagna elettorale.
Con buona pace dei (finti) proclami sulla dignità della persona e sui diritti umani.