Censimento rom? Cui prodest

21 giugno 2018 di: Sibilla Gambino

A che serve sapere se una persona è curda, ebrea, sinti o maori? Che cosa importa a noi o a Salvini sapere chi è rom? Non voglio e non posso credere che questo sia il primo passo di una discriminazione razziale. Non voglio credere sia l’inizio di una privazione dei diritti nei confronti di chi non è caucasico. Che abbiano anche intenzione, dopo l’incostituzionale censimento, di fare girare i Rom con un bel bollino rosso, o giallo, cucito da qualche parte?

Impensabile che conseguenzialmente si procederà all’isolamento in qualche luogo ben sorvegliato e lontano dall’etnia meritevole. E poi chissà, caro Salvini, questi luoghi potrebbero diventare troppo ristretti, focolai di malattie vecchie e nuove… e allora mandiamoli tutti con degli autobus o dei treni merci a lavorare in grandi campi fortificati ed elettrificati. Distanti dagli occhi di noi belli e bravi caucasici. Eh, caro Salvini, ma poi anche lì possono svilupparsi le brutte malattie. Allora che si fa? Ma sì, bruciamoli! Problema risolto.

Niente di nuovo insomma, solo la vecchia storia dell’Olocausto che Salvini a quanto sembra non conosca. Non conosce le leggi di Norimberga, la Notte dei Cristalli, la conferenza di Wannsee, l’operazione Erntefest, dove fu la polizia a uccidere, esimio ministro degli interni.  Che ne sa lui di Treblinka, Birkenau, Mauthausen, o dello Zyklon B? Niente. Non ha idea. Dunque, credo che la sua sia banalissima ignoranza, comune a tanti, non solo della storia, questo è ovvio, ma della lingua italiana, delle norme sull’immigrazione, di come si faccia un bilancio dello stato, del Pil, del debito pubblico, del fisco. E soprattutto della Costituzione.

È sicuro: Salvini non sa proprio niente! Dall’alto del suo niente si è solo convinto, tra un selfie e l’altro, che con il censimento riuscirà a fare pagare le tasse ai Rom. Vorrei solo informare il pregiatissimo ministro degli interni che questa geniale pensata era già stata distillata dalla mente di Maroni.

Pregiatissimo, sa com’è finita? Certamente no. Il consiglio di stato ha condannato il governo italiano a risarcire gli schedati con diciotto mila euro e tante scuse! Ma a noi che ci frega! Bruciamoli ancora, un po’ di soldi. Non c’è dubbio che il problema ci sia. Le condizioni igienico sanitario dei campi rom, l’occupazione del suolo pubblico, gli allacci alla rete elettrica abusiva. La delinquenza, l’elemosina e l’accattonaggio devono essere perseguiti secondo la legge, certo, ma a prescindere se compiuti da rom, caucasici o maori.

La soluzione a tutto questo non è certo il censimento dei rom.

4 commenti su questo articolo:

  1. Maria scrive:

    Sono d’accordo con te cara Sibilla, d’accordissimo e mi auguro che le tue giuste parole vadano in terra e raccolgano i frutti di un reale cambiamento.
    Ciao
    Maria Lo BIanco

  2. rita scrive:

    la cosa incredibile è che tutto questo in Europa è già successo, l’abbiamo studiato sui libri,
    l’abbiamo visto centomila volte al cinema, pure….c’è ancora chi ci casca!

  3. Francisco scrive:

    La storia ci mostra che dobbiamo alzare le braccia, essere forti e lottare perché queste cose finiscano, non è facile molti secoli di ingiustizia, ma insieme raggiungeremo il cambiamento.
    un abrazo
    ft

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