Tina Modotti

13 settembre 2018 di: Sabina Carnemolla

Rivoluzionaria, attrice, fotografa, modella  … chi sono io?

Sono Tina …Tina Modotti!

Irrequieta e passionaria mi sono lasciata condurre dall’amore per la vita e per i miei compagni, maestri, amanti con cui ho condiviso tutto: ideali e intenti  alla continua ricerca della vita vera in tutti i suoi aspetti …e forse di troppa vita sono morta: stroncata da un infarto a soli 46 anni!!!!

Dicono che i miei scatti siano diversi da quello che si intende per fotografia.

Io cerco solo di produrre fotografie oneste, voglio registrare ciò che esiste davanti all’obiettivo, non voglio stupire, non cerco effetti artistici, la mia vita è così intrisa d’arte che non mi resta molto da dare all’arte.

Credo che la fotografia sia il mezzo più adatto a rappresentare la realtà che ci circonda: l’ho usata per illustrare la società messicana dei campesinos e degli operai, mettendomi al servizio di umiliati e offesi, cogliendone la bellezza e la dignità.

Se ne sono accorti  i muralisti messicani che mi hanno scelto  per immortalare le loro opere. Ed è  grazie alle mie fotografie che la particolare visione estetica e politica del movimento fu conosciuta  non solo in Messico, ma in tutto mondo. La forza espressiva dei miei scatti si è rivelata il più importante mezzo di investigazione e diffusione del fenomeno.

Fu in quel periodo che conobbi il pittore e muralista Diego Rivera e la moglie Frida, la straordinaria pittrice ben nota a tutti. La nostra amicizia andò ben oltre il semplice sodalizio artistico, fummo accomunate anche dalla lotta politica e dall’amore per la terra Messicana! Mi innamorai di Frida, della sua passione per la vita, ma anche delle sue ossessioni ed eccessi.

Gli eventi ci separarono, fui arrestata, accusata ingiustamente di complotto e condotta in Europa. Vissi in Germania, Russia, Spagna ma, conclusi i miei giorni in Messico.

Sulla mia lapide alcune strofe della poesia a me dedicata da Pablo Neruda.

“Sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella.”

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