Chi vuol esser lieto sia

10 dicembre 2018 di: Rita Annaloro

Le feste si avvicinano e le casalinghe tremano, anche se non lo danno a vedere, perché le gioie familiari includono un surplus di lavoro considerevole, che va dal fare la spesa con ore passate in macchina in mezzo al traffico, al caos dei supermercati superaffollati, per approvvigionarsi di tutto il necessario a preparare i succulenti manicaretti sui quali, poi, certamente qualche genero/nuora/ nipote  schifiltoso/a troverà da ridire.

Ma così vuole la tradizione, che va rispettata, perché garantisce calore e sicurezza nel buio di un altro lungo  inverno da trascorrere davanti alla tv. Eh sì ! perché, con tutte le restrizioni automobilistiche in vigore in ogni città, uscire in macchina è sempre più complicato e l’inadeguatezza del servizio pubblico non aiuta. E poi per fare cosa? Andare a cinema non vale la pena, perché si possono vedere tanti film in tv, per mangiare una pizza con gli amici si può stare comodi a casa che te la portano loro, a ballare poi non se ne parla, a meno che non si sia giovani a caccia di avventure. Eh già, perché sfortunatamente il ballo è passato di moda, specie tra gli uomini, che se ne vergognano come se fosse un disonore da cui tenersi alla larga e così alle donne è venuto meno anche quel gradevole passatempo che per secoli stemperava tante tensioni in ambito sociale. Non si balla più nei salotti, si discute a volte, naturalmente tra uomini, per tutti è d’obbligo scherzare, limitarsi a parlare dei trionfi di figli e nipoti, non importa se sera dopo sera le barzellette, i panettoni e i doni natalizi sono sempre gli stessi.

Si fa tutto in compagnia, con un po’ di litania…. E chi vuol essere lieto sia!

1 commento su questo articolo:

  1. Rosetta scrive:

    Mio figlio prima di partire alla vigilia dell’8 dicembre è andato in cantina e ha portato in casa gli scatoloni natalizi raccomandandosi di fare albero e presepe. Mi sono adoperata come ogni anno e, alla fine, ho scattato una foto che ho inviato con il telefonino oltre che a lui anche a tutte le persone che quotidianamente mi mandano saluti e auguri. A catena mi sono arrivate immagini scattate nelle diverse case di amiche e conoscenti con addobbi vari come a voler condividere una tradizione che ci appartiene alla quale non vogliamo e, mi permetto di dire, non dobbiamo rinunciare. Nel mio caso sono proprio i miei figli che me lo chiedono.

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