Un giardino per Maria Fuxa

19 dicembre 2018 di: Rossella Caleca

L’area in cui sorgeva, a Palermo, l’Ospedale Psichiatrico P. Pisani, comprende oggi diversi edifici in cui hanno sede servizi dell’ASP, come il Dipartimento Salute Mentale, ed altri che accolgono una grande varietà di strutture e attività, dalla ludoteca al vivaio di piante grasse, dalla palestra agli impianti sportivi, dalla comunità per migranti al teatro e al museo; tra gli aspetti meno conosciuti di questa città nella città vi sono i cortili interni e gli spazi verdi, spesso di grande fascino.

Alcuni di questi edifici e spazi hanno recentemente accolto le manifestazioni promosse dal DSM per ricordare il quarantesimo anniversario dell’approvazione della Legge Basaglia, che diede avvio alla  riforma psichiatrica con la chiusura dei manicomi: tra di esse, una rassegna d’arte con diverse mostre,  convegni e spettacoli teatrali.

Nell’ambito di tali iniziative, uno dei giardini interni dell’ex O.P. è stato intitolato alla poetessa Maria Fuxa, che qui visse per molti anni, nel corso di una commemorazione che ha regalato ai partecipanti molti momenti emozionanti. Erano presenti il sindaco ed esponenti dell’amministrazione comunale  del Comune di Alia, la signora Francesca Albergamo, presidente di un’associazione culturale e studiosa della figura di Maria Fuxa, diversi operatori dell’ASP che la conobbero, tra cui lo psichiatra  Dr. Mulè, che ne ha ricordato la personalità e le opere, e i ragazzi e le ragazze con disagio psichico che hanno contribuito al recupero del giardino.

Maria Fuxa era infatti nata ad Alia nel 1913 ed è morta a Palermo nel 2004; i disturbi psichici di cui soffriva non le impedirono di esprimere la sua creatività scrivendo, così come è accaduto ad innumerevoli artisti, musicisti e letterati. Fuxa vinse con le sue opere numerosi premi e pubblicò tre raccolte di poesie; descrivendo anche le condizioni in cui si viveva in manicomio, fu una “voce dei senza voce”.

Il giardino e’ stato riorganizzato come percorso sensoriale diviso in varie zone, che comprendono piante officinali, da fiore e alberi di agrumi; sparsi per tutta l’area vi sono pannelli che riproducono alcune delle più belle poesie che Maria Fuxa scrisse durante il periodo trascorso in manicomio. Il percorso è stato realizzato grazie al progetto R.E.T.E. (Rete Educativa Territoriale Ecosostenibile) che ha la finalità di promuovere l’inclusione sociale di giovani in situazioni di svantaggio, cui partecipano, oltre al DSM, sei associazioni ed enti del privato sociale; in particolare questa attività è stata curata dalla Coop. Contaminando Bios, capofila del progetto, e dalla Coop. Officina 22, che da diversi anni si occupa della manutenzione di questo spazio verde, ed ha coinvolto  ventidue ragazze e ragazzi con disagio psichico, ed altri giovani svantaggiati, che continueranno a coltivarlo e a svolgervi varie attività socializzanti. Ancora una volta uno spazio che ha visto sofferenza ed esclusione è diventato un luogo di interazione e di crescita.

 

2 commenti su questo articolo:

  1. Maria Fuxa scrive:

    IL MIO MONDO
    Il mio mondo…è un deserto lembo tra incerti barlumi di luci,
    è un solitario sentiero sospeso tra silenziosi rami ove si nascondono le mie lacrime…
    Il mio mondo…una lunga prigione che attende l’ampio respiro di libera strada,
    è bambina che ha sete di una riposante carezza…
    Il mio mondo…lo circonda una siepe di cieli spezzati,
    frantumi di un sogno che mai qui sarà appagato…

    =======================================
    INCERTEZZA
    Incerta io avanzo tra due filari di tenebre,
    mi guida l’oscurità della notte…
    Fragile il mio cielo, che sapora di polvere e pietre.
    Oh! L’alba…
    Quando godrò la radiosa alba? Nulla ho con me come dono, se non un piccolo cuore: mi han derubata di tutto. Sarà di certo gradito perché arde ancora…
    Non l’hanno distrutto le chiuse porte e finestre…

    =======================================
    SOLITUDINE
    Solitudine, o vasta e profonda solitudine,
    tu mi appari come i verdi cipressi e tieni prigioniera l’anima
    che nell’amara angoscia sembra pian piano scivolare.
    Tu sei la mia ombra e il mio silenzio.
    A volte sparisci lentamente e allora splende la speranza.
    In te si adagia muto ogni umano dolore e ogni segreta speranza;
    in te mi rifugio nel silenzio mattutino…
    Solitudine, tu non hai nido, non hai volto.
    Coinvolgi e uccidi ma sei anche luce, tenebre e mistero…

  2. Smona Mafai scrive:

    Bellissimo ricordo. Avevo già letto alcune poesie di Maria Fuxa. E’ bello che sia stata ricordata. La nostra terra compie atti di civiltà e di rispetto umano che non sempre sono apprezzati.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement