Gli Stati Uniti contro Huawei

16 febbraio 2019 di: Carlotta Bertini

Il nostro Governo non ci fa mancare niente. Siamo abituati quasi ogni giorno a leggere e sentire notizie perlopiù destabilizzanti, informazioni che a volte superano le nostre aspettative e anche la fantasia che abbiamo sviluppato con fervore. Concetti, parole, modi a volte poco consoni alle figure che ci dovrebbero rappresentare agli occhi dell’Europa e del mondo e altrettanto ai nostri stessi occhi. Rimaniamo stupefatti e anche basiti da questa che non è un’élite parlamentare ma è, purtroppo, quello che abbiamo scelto di eleggere. Intanto il resto del mondo continua a girare, progressi e scoperte di ogni genere si susseguono in tutti i campi, a volte senza che le informazioni ci arrivino o meglio senza che la nostra attenzione venga catturata secondo l’importanza di quello che accade e che prima o poi debba riguardarci .

Il caso della rete 5g, cominciata con l’arresto in Canada della figlia del magnate cinese proprietario della Huawei, accusata di frode ai danni di banche statunitensi, sarebbe potuto cadere in una delle centinaia di informazioni che ci arrivano da un’altra parte del mondo, che poco ci riguardano e ricadono nel paniere della delinquenza industriale cinese.

Solo adesso che gli Stati Uniti si sono manifestati apertamente contro la società che produce strumenti di telefonia compreso il cellulare che usiamo ogni giorno, abbiamo compreso la portata della pericolosità di quanto avverrà probabilmente nel 2020.La rete di telecomunicazione di prossima generazione 5g almeno venti volte più veloce delle più avanzate reti di oggi, è ora affidata alla Huawei e ad altre aziende cinesi del settore, private ma obbligate dal sistema a collaborare con lo stato e con i servizi segreti di Pechino. Parliamo della più importante trasformazione delle strutture che controllano internet da quando è nata la rete. Secondo Trump il mondo è impegnato in una nuova corsa agli armamenti che riguarda fortemente la tecnologia più che le armi convenzionali ed è anche più pericolosa. A parte le armi nucleari, le più potenti saranno controllate da computer quindi il paese che dominerà la rete 5g potrebbe gestire e garantire un enorme vantaggio tecnologico, economico e militare sul resto del mondo. Sarà la prima rete costruita per servire i sensori, i robot, i veicoli che si guidano da soli e gli altri dispositivi che trasmetteranno quantità ingenti di dati permettendo così di gestire fabbriche che potrebbero diventare autonome , chirurgia a distanza, cantieri, intere città senza ricorrere all’intervento umano, consentirà anche un grande uso  della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale. Vantaggi agli utenti, celerità ed espansione dei servizi, d’altro canto software complessi che si aggiorneranno continuamente senza che gli utenti se ne accorgano. Chi controllerà le reti controllerà anche il flusso d’informazioni, potrebbe modificare, usare o reindirizzare dati all’insaputa degli utenti. Da qui il nervosismo e l’attenzione dell’Amministrazione Trump nei confronti della Cina. Secondo molti esperti la tecnologia 5g sarà la base della futura tecnologia militare.Quello che oggi vediamo raccontato nei film di fantascienza sarà attuabile, un drone potrà entrare da una finestra e sparare ai terroristi, un robot potrà prepararci la colazione.Washington sta avvisando i suoi alleati in tempo utile prima che decidano con chi firmare contratti multimiliardari per la costruzione dei sistemi di commutazione. Il Regno Unito, la Germania, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Canada hanno già bandito l’azienda cinese o stanno pensando di farlo. L’attività di spionaggio e gli arresti comunque funzionano a doppio senso, nel 2010 pare che l’agenzia americana s’infiltrò segretamente nella sede centrale della Huawei, operando nello stesso modo di cui l’accusano ora. Certo è che l’ascesa di questa società fondata nel 1987 è inarrestabile, in trent’anni si è trasformata da piccolo rivenditore di componenti per cellulari a colosso globale. Nel 2018 ha soffiato alla Apple il posto di secondo maggiore produttore di smartphone al mondo e ha scalzato dal settore aziende un tempo dominanti come la Motorola e la Lucent.

L’Europa si troverà nel mezzo della diatriba, i suoi paesi saranno costretti a schierarsi, la Huawei è ovunque, tutti i governi dovranno prendere una decisione.Un’opzione al vaglio della Commissione europea sarebbe modificare una legge del 2016 sulla sicurezza informatica includendo tra le infrastrutture sensibili anche quelle per il 5g; la legge impedirebbe così alle aziende europee di usare componenti forniti da paesi o imprese sospettati di spionaggio o sabotaggio.Questo richiederà tempi lunghi, rallenterà la realizzazione della rete 5g nell’Ue e ne farà alzare i costi.

L’Europa sarà sotto pressione come tutti noi in un futuro molto prossimo.

 

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