L a rivista Mezzocielo a F E M I N I S M 2
Un 8 marzo speciale quest’anno per Mezzocielo: dall’8 al 10 marzo la nostra rivista ha partecipata alla Fiera dell’Editoria delle Donne- Feminism2 alla Casa Internazionale delle Donne di Roma.
Gisella Modica, Rossella Caleca ed io per tre giorni abbiamo esposto al banchetto assegnatoci l’ultimo numero della rivista, il numero 161, con copertina verde-fuxia attraversata dal titolo inquietante “Che c’entro io con la mafia”, fino alla presentazione fatta domenica mattina alla sala Ingargiola della Casa.
Ma torniamo all’8 marzo. Madrine della Fiera di quest’anno sono Michela Murgia (assente causa influenza), Max Deshu e Vandana Shiva. Fin dalle prime ore del mattino l’atrio della Casa è pieno di donne (e uomini), telecamere, profumi che si sprigionano dall’affollatissimo Caffè. Verso le 11 si comincia. Prime a parlare sono Annamaria Crispino, direttrice di Leggendaria nonché socia fondatrice della Società Italiana delle Letterate) e Maria Palazzesi (responsabile Area Cultura della Casa). Entrambe parlano della connessione necessaria tra il femminismo e la produzione delle parole, nonché dell’importanza di trasmettere alle altre donne, soprattutto alle più giovani, le parole che le donne hanno prodotto. Continua sul tema il Presidente dell’ADEI (Associazione Editori Indipendenti) che ribadisce l’importanza dell’ editoria indipendente nel nostro paese sottolineando come il 37% del valore totale dell’editoria italiana sia rappresentato da editoria indipendente, e per buona parte da editoria di donne. Continua Luisa Ricaldone che, nella sua qualità di presidente della Società Italiana delle Letterate, esprime l’orgoglio della SIL di essere tra le sostenitrici di Feminism2. Anche lei pone l’accento sull’importanza di promuovere scrittura di donne e rende omaggio alla figura di Christina De Pizan, scrittrice francese di origine italiana nata nel 1365 che per prima si è occupata della riscrittura delle fonti, e alla figura di Laura Lepetit, fondatrice della casa editrice La Tartaruga negli anni 70. “Abbiamo due sfide da sostenere oggi, quella di contrastare l’oscurità di questi tempi e quella di intervenire nell’ambito dell’automazione robotica –dice Luisa- affinchè con il lavoro e l’ideazione delle donne si possa evitare il rischio che la robotica ripristini modalità patriarcali”. Arriva il momento delle madrine : la prima a parlare è Max Doshu (storica femminista). Max afferma con forza l’importanza per le donne di pubblicare i propri scritti. Parte da lontano, dalle antiche scrittrici represse e nascoste (Saffo), ripercorre le esplosioni di case editrici femministe negli anni 70, e arriva all’offensiva sferrata oggi contro le donne dal patriarcato capitalista e alla fondamentale forma di resistenza costituita dall’editoria femminista. Cita il suo libro “Streghe e pagane” e le opere di Marija Gimbutas (archeologa e linguista del novecento) come esempio dell’importanza di mettere in primo piano l’analisi delle donne. Gli applausi scoppiano gioiosi quando comincia a parlare Vandana Shiva, col volto luminoso di sempre e un’energia nella voce assolutamente contagiosa : “Sono venuta a Roma per altri incontri –dice- ma quando mi sono resa conto che era l’8 marzo mi sono detta che dovevo assolutamente essere alla Casa delle Donne, perché così come in passato bruciavano le streghe oggi c’è qualcuno che vuole chiudere questo spazio.. (il riferimento è allo sfratto della sindaca Raggi alla Casa), scrivere è un atto sovversivo e io ho deciso di scrivere una lettera alla sindaca Raggi; mi sono fatta fotografare mentre abbraccio l’albero di questo cortile, che è come abbracciare questa esperienza, perchè questa per me è l’immagine della società del futuro in un momento in cui assistiamo ad un attacco ai massimi livelli contro la donna e contro il pianeta. L’estinzione e la distruzione è l’unica strada che il patriarcato riesce a trovare. Ma i secoli di ricerca passati ci servono per creare libertà e vita, così l’8 marzo, qui, alla Fiera dell’Editoria delle Donne, possiamo affermare che la Natura non è morta e che le donne non sono il secondo sesso. Vi lascio una copia del mio nuovo libro, . L’economia dell’1% tenta di sterminare il rimanente 99% dell’umanità. Si ha paura delle donne che sanno, ma noi sappiamo cosa dobbiamo fare : facciamo due cose, piantiamo ovunque orti della speranza e resistiamo al pensiero tossico. Abbiamo 10 anni di tempo. Noi siamo energia creativa e vibrante, dobbiamo allineare questa energia delle donne all’energia della terra. Proviamoci”.
Le parole di Vandana continuo a sentirle nel cuore quando poi nel tardo pomeriggio dalla colonna Traiana vado incontro al lungo corteo di donne che buca l’aria già schiarita dalle luci della sera facendo rimbalzare su ogni pietra l’energia che si sprigiona da voci, occhi e mani, mentre fra i corpi ondeggiano lunghe strisce di stoffa rossa con piccole matrioske bianche e nere dipinte sopra.