Gente di qualità

11 gennaio 2020 di: Ricerca iconografica e testo di Maria Chiara Di Trapani

The Y – Research of biological father (2017), è un progetto in corso della fotografa Alba Zari. Una serie fotografica alla scoperta del padre mai conosciuto.

Alba ha 25 anni, quando le viene rivelato che la figura paterna con cui è cresciuta non corrisponde al suo padre biologico. Avvia una ricerca alla scoperta della propria identità e delle sue origini trasformando il dolore e lo smarrimento di questa rivelazione in un lavoro fotografico investigativo. Un ‘ esperienza catartica condotta dall’artista con rigore scientifico e l’utilizzo di differenti metodi e linguaggi fotografici. In The Y, gli album di famiglia dialogano con i risultati della tecnologia più avanzata, come i test del DNA e l’utilizzo di software di ricostruzione facciale 3D.

L’autrice interviene sulle foto di famiglia e materiale VHS con rigore scientifico cercando di isolare i caratteri materni, e di poter identificare i tratti ereditati dal proprio padre. Un metodo fisionomico comparativo su tratti somatici, struttura ossea, gesti e espressioni- che non appartengono al codice genetico materno, risalendo fino al trisavolo. Un percorso di esclusione che attraverso un rendering 3D ha dato vita ad un avatar che dovrebbe corrispondere all’immagine che più si avvicina al padre biologico. Alba inoltre agisce “pittoricamente “ sugli album di famiglia selezionando tra le foto scattate nelle occasioni speciali o nel quotidiano, dipingendo in esse una silhouette senza volto.

Il progetto è anche un libro, The Y, pubblicato da Witty Kiwi.

BIO_Alba Zari nasce nel 1987 a Bangkok. Fin da piccola conduce una vita nomade che la porta a vivere in città e nazioni differenti. Vive in Thailandia fno all’età di 8 anni, quando la sua famiglia decide di spostarsi in Italia. Abita prima a Trieste, poi a Bologna – dove si laurea al DAMS in cinematografa per poi specializzarsi in fotografa e visual design alla NABA di Milano, proseguendo gli studi in fotografia documentaria all’ International Center of Photography di New York. Oggi vive e lavora a Bristol. L’esperienza di viaggiatrice influenza e si riflette nella sua pratica fotografica. Utilizza principalmente il medium della fotografa ma è anche regista e documentarista. Ha uno stile che si distingue nell’ uso del colore materico, molto pittorico, nella creazione di immagini dalle atmosfere sospese e malinconiche. Zari, ha una sensibilità fotografica introspettiva. Con il suo obiettivo ritrae in posa figure femminili, che nonostante la classicità delle composizioni emergono in tutta la loro forza espressiva con struggente intimità.

Il suo percorso è rivolto ad esplorare temi di contenuto sociale, ha condotto ricerche visive sui centri di igiene mentale dopo la Legge Basaglia, i disordini alimentari diffusi nella società americana, e progetti su scene di vita quotidiana nei paesaggi urbani. Predilige l’ uso della Polaroid, per il risultati che contengono incognite di colore sempre diverse e per la matericità della stampa. Ricorre spesso all’autoritratto. Tra i suoi lavori : Places (2015), libro e progetto fotografico condotto con la fotografa Sharon Ritossa, sull’analisi della comunicazione visiva della propaganda dell’ ISIS. Una serie documentaristica sulla vegetazione del deserto Mesr in Iran dal titolo Radici (2013).

Come lei stessa ha affermato in un’ intervista le “ interessa molto l’uso dell’immagine come manipolazione: la fotografa non è mai una prova di verità, è sempre un punto di vista.”

Nel 2020 The Y parteciperà al Festival Circulation (Parigi) e The Y- Occult sarà visibile al Foam Talent.

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