benvenuto dubbio
«La donna è mobile qual piuma al vento…» canta il tenore nel Rigoletto copiato da tutti quelli che vogliono definire la nostra leggerezza. Beh, non sempre è un’offesa! Se si guarda da un’angolazione diversa, se si considera la velocità del pensiero femminile, la sua insofferenza per i confini ristretti, essere una piuma può aiutarci. Avere un’opinione precisa è un’ottima cosa, fa di noi delle persone partecipi, e pronte a combattere per essa. La nostra costanza, però, il nostro volere giudicare e far propria un’idea nascondono, a volte, un tranello. Se ci affezioniamo troppo ad un’opinione, rischiamo di perdere i vari punti di vista; averne uno proprio può non farci accorgere quanto importanti siano quelli degli altri. Abbiamo ancora nelle orecchie un’altra frase: «sei una banderuola al vento». Cambiare idea, spesso, è visto come un segno di debolezza mentre invece in un mondo che muta ogni giorno e, soprattutto, in una società così itinerante, può essere la carta vincente. L’attuale realtà che ci circonda con la sua dose d’aggressività giornaliera, con continue immagini di guerre, di carestie che, quasi sempre all’ora dei pasti, la televisione ci costringe a vivere, ci spaventa e non poco. Spesso non approfondiamo i fatti, ci fermiamo all’apparenza per non essere costretti a cambiare opinione, aggrapparsi alle proprie certezze può essere anche un modo per vincere l’angoscia. Scacciare i dubbi ci appare come una prova di forza ma, spesso, è solo una manifestazione di debolezza, un errore che dobbiamo evitare. Dobbiamo invece saper vincere ogni indecisione a calarci nelle convinzioni altrui e, solo dopo averle analizzate e vagliate, dopo avere aperto i confini anche al giudizio degli altri, dire «sì, io ho un opinione!». Se è giusta o sbagliata potremo saperlo solo con il passare degli anni e degli eventi ma, almeno saremo in pace con la nostra coscienza.