considerazioni su temi scottanti

19 giugno 2010 di: Giusi Catalfamo

Taglia di qua e taglia di là, stiamo per raggiungere il traguardo, se solo sapessimo quale sia questo traguardo. Il futuro, anche quello prossimo, è una grande incognita. Se parliamo della manovra economica, mi viene in mente il mio povero papà quando, angosciato per le mie crisi di anoressia, mi diceva «ti finirà come il cavallo di Totò, che, giusto quando si era abituato a non mangiare, è morto». Potrebbe essere una soluzione per i lungimiranti ministri economici europei? Abituare gli strati più poveri a non consumare fino alla loro definitiva consunzione. Ma vogliamo scommettere che poi si lamenteranno e commenteranno che la crescita zero non aiuta l’economia? Chissà, quelli che tra noi riusciranno a sopravvivere se lo sentiranno ripetere fino a che anche questo perderà di senso. E allora nuove ricette? No, parole parole parole, solo questo. Io non me ne intendo, mi limito a fare considerazioni sul tema.

Vogliamo scommetterci? Vogliamo scommettere che se passa questa obbrobriosa legge bavaglio, come per miracolo, avremo amministratori e imprenditori onesti che non ruberanno più, che non corromperanno più e che l’Italia, come per miracolo diventerà una terra di uomini onesti e probi? Basta fare gli interventi ad hoc, impresa selvaggia, edilizia selvaggia, condoni a gogò, bavaglio alla stampa, impedire che i magistrati facciano il loro lavoro, fermarli al momento giusto, impedire loro di proseguire, rendere insomma le indagini pieni d’illegittimi impedimenti,  continuare a neutralizzare l’opposizione, già di suo abbondantemente neutralizzata; e uno sguardo al Colle, no? Perché continua a ripetere che le istituzioni devono collaborare, basta, è inutile a sé e agli altri. Zittiamo anche lui. E infine dare una bella sforbiciatina alla Costituzione e voila, i giochi son fatti. E infine acclamare lui, il solo, il salvatore della patria, monarca assoluto di un popolo adorante. No, non è la dittatura, ma ci somiglia molto.

E intanto, il governo che “più e meglio di ogni altro si è distinto per la lotta contro la mafia”, toglie la protezione speciale a Gaspare Spatuzza, il pentito che ha fatto rivelazioni importanti sullo scellerato patto tra stato e mafia, affermando che i referenti per la mafia erano Dell’Utri e Berlusconi. Meglio toglierlo di mezzo, ha parlato troppo, non merita di essere protetto. E che cosa si inventeranno contro Massimo Ciancimino i nostri solerti specialisti dell’antimafia?

(Il Balilla di Rubino, VI E. F.)

1 commento su questo articolo:

  1. Elena scrive:

    [...] Basta fare gli interventi ad hoc, impresa selvaggia, edilizia selvaggia, condoni a gogò, bavaglio alla stampa, impedire che i magistrati facciano il loro lavoro [...]
    Come si può non condividere la tua preoccupazione?
    Ma io mi chiedo: basta questo per cosa? Perché, ampliando i margini di tolleranza delle “regole del gioco”, si amplia conseguentemente la possibilità di manovra senza incappare in spiacevoli illeciti?
    Spero soltanto che le regole, le leggi, quelle vere, oneste, che rispettano il cittadino, che difendono la libertà, non vengano sommerse da queste leggi posticce, fasulle, interessate, corrosive. Spero almeno che la loro anima rimanga intatta, custodita da reminiscenze di coscienza civile proprie di ogni individuo sviluppato in una società. Spero che non si arrivi mai a rinnegarle completamente. Spero…

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