Gente di qualità
Sally Mann ” The immediate family”- Aperture
Alcuni mesi fa a NY ho avuto la gioia di stare con Melissa Harris, Mary Ellen Mark, Silvia Plachy, Donna Ferrato ed altri ed altre. Adorabili e mitiche persone del mondo della fotografia. Avevo chiesto a Melissa di farmi conoscere anche Sally Mann. Ma dalla Virginia le sarebbe stato troppo complicato raggiungerci. Per cui, tra il wonderfull sferragliare delle macchine fotografiche in azione, mi fu giocoforza rinunciarci. Ho una grande passione per questa fotografa, passione che mi si è accresciuta nel tempo. Adoro le sue fotografie e capisco quello che c’è dietro ogni sua immagine. Negli anni ottanta Sally, dopo diversi studi e lavori, fotografa essenzialmente i suoi tre bambini. Creature avvenenti ed in pericolo, probabili oggetto di desideri inopportuni, si fanno attori di una inquietudine forte. Quella della loro madre. In bianco e nero, vivido e drammatico bianco e nero, perfetto per la nostra rivista Mezzocielo, su cui molte delle sue foto sono state più volte pubblicate, queste immagini furono, qualche anno dopo, l’origine di temporanei dissapori tra la madre ed i ragazzi ormai cresciuti.
In questo ultimo decennio la brava fotografa americana ha pubblicato diversi libri. Paesaggi fantastici, inquietanti, paesaggi fotografati con lo stesso turbamento che la spinse a travestire i suoi bambini, ad imbrattarli e a donarli al mondo. Rappresentazione perfetta del suo inquieto, e forse spaventato,vissuto interiore. (cercare su internet, c’è molto materiale).
Attraverso il mirino, colui che fotografa può uscire da sé ed essere dall’altra parte, nel mondo, può meglio comprendere, vedere meglio, sentire meglio, amare di più. (Wim Wenders).