19 Luglio 2010: ancora speranza, ancora sentimento

Lo so che forse è banale da dire e da scrivere un articolo per l’anniversario dell’attentato in cui morì Paolo Borsellino. E’ una data che segue drammaticamente quella del 23 maggio, data della morte di Giovanni Falcone. Ce ne sono tanti di questi articoli pieni di concetti che sappiamo e frasi fatte che forse lasciano il tempo che trovano, quello di un giorno quando tutti assieme si commemora le vittime della mafia e ci si riempie di paroloni per poi buttare tutto nel dimenticatoio.

Però quello che qua voglio scrivere è qualcosa che ho scoperto inaspettatamente andando la mattina del 23 Maggio a Piazza Magione. Andavo per senso del dovere, come si va ad un funerale, per commemorare chi non c’è più e anche per pregare. Pensavo di trovare quattro bancarelle di addio pizzo con i soliti ragazzi volenterosi, che cercano di coinvolgere nella lotta, e qualche bancarella di prodotti equi e solidali.

Invece appena ho girato l’angolo mi sono ritrovata davanti una piazza gremita di bambini di tutte le età e genere vestiti allo stesso modo, con una maglietta bianca con su scritto un pensiero di Falcone. E poi striscioni dipinti da bambini, più di tutti uno striscione in cui c’erano i pensierini dei bambini per Paolo e Giovanni, e un albero fatto di cartone per ricordare l’albero di Falcone. Infine un palco in cui si esibivano bambini di varie scuole e, cosa che mi ha stupito di più, si esibivano con balli indiani, mostrando nella loro innocenza quell’apertura mentale che noi grandi qualche volta non abbiamo. C’era tanta allegria nell’aria come solo i bambini sanno dare e c’era un forte sentimento di comunità e d’innocente amore e di speranza.

Mi sono commossa, non me l’aspettavo. Sono tornata anch’io a casa contenta piena di speranza perché la nuova generazione continuerà silenziosamente, con le vite che avranno, a lottare contro questo mostro invisibile che è la mafia.