Gente di qualità
Foto di Cinzia Canneri.
(…) Ho iniziato così a seguire mia nonna nei suoi percorsi mentali che la rendono spesso incomprensibile e lontana da noi familiari; l’ho fatto con la fotografia, cioè nel modo a me più intimo, perché particolarmente intimo è il mio rapporto con lei.
La sua casa ed il suo corpo sono diventati un luogo di esplorazione della vita; mia nonna, come un’emozione, non è più definita; appare e scompare in questa casa di due stanze ed un corridoio, dove si muove facendo poche cose, ma sempre con la stessa cadenza e scansione nel tempo.
E’ una presenza che scopro attraverso i segni del suo corpo, ma la incontro anche nella sua stessa assenza dietro i muri di questa casa, da lei percorsa parlando di fatti e persone, conosciute o inventate con l’aiuto delle telenovellas.
E mentre il passato ed il presente si compenetrano in un unico tempo, i suoi abiti e quelli di suo marito, un nonno con grandi e calde braccia che è morto tredici anni fa, mantengono l’odore di una storia trascorsa.
“ Nonna ma la mattina a che ora ti svegli?”
“ …mi sveglio io alle sei, ma anche prima, ma fino alle nove, o nove e mezza non mi levo.
“E cosa fai a letto?”
“Cosa faccio?! Niente, sto a letto.
“ Pensi a qualcosa quando rimani a letto?”
“ Io un penso a niente . Sto a letto. Delle volte penso “ Toh in questo voto c’era lui e ora un c’è nessuno! Delle volte mi sembra di discorvi “ Ah sei venuto, sei venuto a vedè com’è qui? Mi sembra di vederlo, ma non lo vedo mica!”.
“ Allora quando sei a letto ti capita di pensare a qualcosa?”
“ Io sto a letto e basta!”.
Cinzia Canneri