la papamobile che porta il Papa a Palermo

30 settembre 2010 di: Simona Mafai

Vi è modo di parlare della prossima visita del Papa a Palermo, senza cadere nella esaltazione appassionata dell’evento, ma senza neanche avvolgersi in una indifferenza minoritaria, accompagnata da fastidio e da una sorta di acidità anticlericale? Sì, io penso che vi sia un modo diverso per parlare di questo avvenimento, certamente notevole, e che lascerà un suo segno; un modo equilibrato e, direi, autenticamente laico, che difenda l’autonomia della società civile, che non si prostri davanti all’autorità ecclesiastica ma che non ignori la influenza che essa esercita sul pensiero e il sentimento di milioni di cittadine e cittadini. Venire in Sicilia ed avere un incontro con i giovani nella più grande piazza della città, significa per il Pontefice attribuire alle popolazioni – e soprattutto alle nuove generazioni – del Sud, un ruolo essenziale nella costruzione del futuro dell’Italia e del mondo. Ed anche ritenere utile denunciare, del Sud, i tanti mali, ovviamente secondo i punti di vista e le categorie di giudizio della Chiesa, che non sempre coincidono (pensiamo al problema dei diritti individuali ed alla visione della famiglia e delle famiglie) ma a volte coincidono (pensiamo ai problemi dell’immigrazione, dell’aiuto ai poveri e ai diversi, della corruzione e della litigiosità delle fazioni politiche) con il pensiero dei non credenti.

Che la giornata del Papa a Palermo faccia riflettere – sia pure nella ritualità delle cerimonie previste – migliaia di persone su questi temi, non è certamente un male.

Naturalmente chi non è credente (o non fa parte della Chiesa cattolica) diserterà gli incontri; oppure li osserverà da lontano, ascoltando le parole che saranno pronunciate con distacco critico, approvandone alcune, prendendo le distanze da altre. Ma senza manifestare insofferenza o fastidio, se non per gli inevitabili disagi dovuti alla immensità della folla e agli ingorghi del traffico; poca cosa in fondo nei confronti della tensione morale e delle riflessioni su di sé e sulla comunità circostante, che coinvolgeranno (speriamo con sincerità, senza ipocrisie) buona parte della popolazione palermitana e siciliana.

(la papamobile di Papa Ratzinger tra la folla)

5 commenti su questo articolo:

  1. anna trapani scrive:

    Sono d’accordo con la tua visione equilibrata, Simona. Mi preme soltanto evidenziare due punti:
    1) tu scrivi dell’aiuto ai poveri e ai diversi. Sui poveri nulla da dire ma sui diversi credo ci si debba intendere meglio su cosa intendiamo. Se parliamo di persone emarginate in qualche modo dalla società cosiddetta civile (penso ai rom, tanto per restare alla cronaca più recente) concordo ma se parliamo di “diversi” come omosessuali, lesbiche, trans, ecc. allora siamo davanti a un papa tra i più reazionari della storia. L’attuale pontefice, infatti, intende la carità cristiana (base della dottrina) a senso unico e, in modo degno del miglior manicheismo, decide (non credo illuminato in tal caso da spirito divino) che questi ultimi sono la feccia dell’umanità.
    2) ricorderai il monito contro i mafiosi di Giovanni Paolo II ad Agrigento; tardivo, sì, ma forte, potente, deciso. Non credo, e lo dico da credente, che da questo papa potremo aspettarci nulla di simile giorno 3 ottobre. Benedetto XVI preferisce fustigare i “costumi corrotti” invece della illegalità e della delinquenza del nostro paese.
    Ciononostante, andrò a sentire il pontefice all’incontro con i giovani perchè voglio toccare con mano e vedere con i miei occhi il seguito che ha questo papa e l’effetto che fanno le sue parole su chi lo segue. Forse dopo dovrò pormi delle domande su fede e indottrinamento.

  2. Ina scrive:

    Visita inopportuna in questo periodo di gravissima crisi economica. Il Papa avrebbe potuto finanziare l’evento invece di spremere le casse del governo che spenderà due milioni di euro: soldi pubblici, nostri, della gente che non ha lavoro, dei pensionati, dei precari e di chi non ce la fa, per tutta l’organizzazione e per la sicurezza. Con una somma simile si poteva finanziare qualche servizio sociale o altro. al di là delle ragioni elencate nell’articolo di simona mafai che in parte condivido, non può essere accettato, oggi, un tale dispendio di risorse per una “gita” del Papa.

  3. luisa scrive:

    un articolo di equilibrismo diplomatico, accomodante che non condivido.

  4. il pensiero sull’articolo di simona è di luisa e di roberta insieme, ma anche di tante altre amiche

  5. maria grazia scrive:

    Che lagna….se n’è parlato tanto… chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, questa frittata è stata fatta. ora voltiamo pagina e pensiamo a non farlo venire più e stiamo più attenti..

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