Susanna Camusso ed Emma Marcecaglia, presiedono le principali organizzazioni del mondo produttivo italiano (lavoratori e datori di lavoro)
Tra qualche giorno Susanna Camusso sarà chiamata a dirigere la CGIL, la più numerosa e importante organizzazione di lavoratori italiani; Emma Marcecaglia, già da tempo (e con particolare vigore nelle ultime settimane) dirige la Confindustria, l’associazione dei datori di lavoro. Due donne si trovano a capo delle organizzazioni che hanno in mano, su frontiere ben diverse, la vita produttiva del nostro paese. Un caso dovuto a particolari congiunzioni astrali? O il punto d’arrivo di un lungo e faticoso percorso culturale che ha investito, lentamente e progressivamente, le articolazioni e il sistema sanguigno della società italiana? Certamente, nessuna delle due farà, del suo essere donna, il perno della propria attività. E tuttavia, donne sono. E ciò non potrà non segnare, in modi sotterranei e forse anche imprevedibili, la loro attività, le loro proposte, le loro decisioni. Non ci facciamo illusioni, ma siamo contente. Permettetecelo! E segniamo questo fatto come un dato di progresso complessivo della nostra società. Potremmo dire, saccheggiando il filosofo: “Ben scavato, vecchia talpa!”