querce, vigne e Bevilacqua
Notiziola nascosta nelle pagine interne dei giornali cittadini: la Procura di Catania, ha rinviato a giudizio Nino Bevilacqua (presidente dell’Autorità portuale di Palermo), accusandolo di violazione delle leggi ambientali. L’imputazione: l’illustre ingegnere ha fatto estirpare nel territorio di Randazzo (Catania), ove aveva acquisito in proprietà un antico querceto, ben 2.500 (diconsi duemilacinquecento) piante! Le indagini sono state condotte, su delega del sostituto procuratore Enzo Serpotta, dal corpo forestale, che ha compiuto uno studio accurato tra conteggio e catalogazione degli alberi sradicati. Indagati per lo stesso reato il fattore e l’agronomo della tenuta, nella quale l’ingegnere, esperto di navigazione marittima, voleva fare impiantare un vigneto. Dall’acqua al vino, insomma. Nessun commento, ma un plauso a Legambiente che a suo tempo presentò la denuncia che ha dato il via alle indagini.