replico, ergo sum
Mi preme tranquillizzare il premier, e i suoi devoti replicanti che ce la menano con la storia del pubblico pagante, che da telespettatrice non compulsiva ma adusa a pagare il canone Rai, mi ritengo soddisfatta di ricevere in cambio dei «soldi pagati dai contribuenti», tra cui sono certa si nascondano anche Non Abbonati Rai, programmi della tv pubblica come Report, Che tempo che fa, Vieni via con me, Anno zero, Ballarò, Parla con me, Linea notte, Glob di Bertolino già scomparso, ovvero tutti quelli sgraditi e avversati dal bellicoso battaglione del «non c’è contraddittorio».
Avendo il torto di non essere appiattiti e servili, ma al contrario critici e “interlocutori” – parola entrata nella lista nera delle impronunciabili – del «governo del fare» (il fare, il fare, quanto daffare!!! e quanto malaffare no?), questi «format» sono bollati in presa diretta o a mezzo stampa proprietaria di faziosità, mistificazione, lesa maestà e via inveendo con la bava alla bocca e a nervi scoperti. Nella tv di Stato è vietato criticare il premier, guai a chi sberleffa il capo e la sua corte per comportamenti eticamente discutibili, rischia di incappare nell’ira tremenda farcita di intimidazioni e intimazioni a sopprimere programmi e licenziare conduttori, giornalisti, attori, comici e giullari (do you remember Biagi, Luttazzi, Santoro poi reintegrato e idem il direttore di Rai3, Ruffini?).
Ritenere che democrazia e pluralismo, invocati da destra come risarcimento danni delle opinioni non condivise (con un patetico ministro che recita la lista delle buone azioni compiute), sussistano solo se ad una sgradita a papi e papato si appai la speculare inversa, anche a costo di smentire l’evidenza della invasione della monnezza e degli affari camorristici, non è solo appiattimento sul «pensiero unico» che da decenni il premier-tycoon prova a imporre attraverso le sue televisioni e azioni di governo, ma la palese manifestazione del concetto proprietario del servizio pubblico e, come corollario, delle menti e del giudizio dei sudditi-utenti.
Dediti al «fare» senza «pensare», i berluscones sono disposti a tutto.
Anche a concedere, proposta provocatoria ma non troppo, «diritto di replica» a ‘ndrangheta camorra e mafie assortite, pur di contrastare Saviano e pericolosi savianos.