Vieni, vieni via con me, it’s wonderful…
Non è che spero, ma proprio voglio, mi aspetto, pretendo che alla trasmissione di Fazio – Saviano Vieni via con me nella terza rete pubblica, lunedì ci siano, come previsto, Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani nelle rispettive vesti di leader di centrodestra e di centrosinistra. Perché io, ragazze, come tante e credo anche qualche maschietto, ho le idee confuse.
Me le ha imbrogliate il Manifesto politico di Futuro e Libertà che Luca Barbareschi ha esposto, con voce strozzata dall’emozione e lo capisco pure, alla caricatissima platea di finiani alla prova perugina di smarcarmento dallo «sbaglio» della confluenza di An nel Pdl.
Lo so, lo so che Fini è e resta uomo di destra anche se piace alla sinistra, non sono affascinata da lui ma semmai dalla tenacia di Bocchino e dalla coerenza del “ragazzone” Granata, che da assessore ai Beni culturali alla Regione Sicilia si inimicò tutti i suoi, che lo giubilarono per la sua propensione a pendere troppo «dalla parte degli ambientalisti». Figurarsi, varò un Piano paesistico regionale che pretendeva di salvaguardare il paesaggio come fosse un bene culturale, ma per fortuna poi non se ne fece niente.
Così ci ho visto la sua mano, in quell’accenno a cultura paesaggio territorio ambiente da tenere in buona considerazione nell’agire politico di Fli, e mi sono chiesta: ma se questi temi, che per tradizione ci appartengono, per giunta con il carico di solidarietà ai migranti e attenzione a scuola università sanità pure dentro, se li sono presi loro che sono di destra, noi di sinistra con che cosa ci distinguiamo, che mi sento espropriata e neppure Norberto Bobbio con la sua epica distinzione Destra e Sinistra mi viene in soccorso? Ora, considerato che i talk show televisivi zeppi di politici e politologi e belle scosciate, sono risse a cielo aperto dove tutti si danno sulla voce urlando e imprecando e non si viene a capo di un dubbio che sia uno, mi aspetto, due punti:
che una esposizione dei valori in cui credono e che debbono trasmettere, i due leader degli opposti schieramenti che certo accompagneranno con toni pacati i rispettivi ragionamenti, essendo oramai entrambi moderati, liberali e democratici, mi aspetto, dicevo, che ci illumini sulle differenze.
Non perché sono incerta per chi votare, ché comunque sia dal mio diritto non mi astengo, ma perché non vorrei perdere un’occasione, seppure informale e forse meglio così, di vedere come se la cavano i due nel convincere i colti e gli incolti, i decisi e gli indecisi, i fan e gli avversi, che il proprio progetto è migliore dell’altro e perché. Tanto per sapere dove mandare la sinistra se la destra, per essere moderna e moderata, va a pescare nel patrimonio di idee, posizioni, orientamenti, punti di forza della sinistra.
Per sapere come farla crescere finalmente nei sondaggi, questa left obsoleta e sconsolata.
(pronta la poltrona davanti la tv)
Brava Rosanna, attendiamo chiarimenti questa sera ed oltre su:destra, sinistra,sinistra o destra? Chi sono gli uni, chi gli altri,applaudiamo alla conversione di Fini che tre anni fa lottò contro maestri omosessuali!