affossare il turismo, qui si può
Qual è la prima cosa che fa ogni avveduto turista quando arriva all’aeroporto di una città che non conosce? Sicuramente cerca informazioni sul posto che intende visitare, sui trasporti, sugli orari di apertura dei musei ecc. Ebbene, tanta accortezza a Palermo sarebbe inutile, perché il chiosco dell’ufficio turistico dell’aeroporto Punta Raisi è chiuso da tre mesi, mi dicono i gentili impiegati dell’ufficio di piazza Politeama, l’unico aperto in città. Anche la metropolitana dall’aeroporto alla stazione centrale sembra non funzioni, tanto per ostacolare eventuali transiti giovanili e creare qualche problema in più agli operatori turistici dell’hinterland, che beneficeranno di un magnifico tour de force dal 31 dicembre al 2 gennaio, visto che di attività socio-culturali in città non c’è traccia.
Come a Genova e Firenze infatti, non abbiamo goduto del festoso concerto in piazza la notte di Capodanno, che per anni ha democraticamente accomunato gli augurosi brindisi di turisti e autoctoni. Colpa della crisi o di una perversa paralisi decisionale al Comune di Palermo? All’ufficio turismo i pochi foglietti informativi rimasti sulla città sono per lo più in francese, non per una maggiore richiesta ma per un più lento smaltimento, in quanto il materiale divulgativo non viene rinnovato. Anche gli orari di Mostre e Musei sono da verificare, che nessuno ritiene di dover segnalare agli ignari turisti. Quando questi torneranno a casa con una pessima opinione di Palermo e dei suoi abitanti, qualcuno avrà raggiunto l’obiettivo di eliminare anche l’ipotesi di questa risorsa. Chi può odiare una città così tanto?
Un’amministrazione pubblica totalmente incapace, o chi ha tutto l’interesse di tenere la città e i suoi affari lontani da occhi indiscreti?
(immagine del trend negativo delle presenze turistiche a Palermo nel 2009, indagine Bankitalia)
Cara Rita, mi piace la tua ultima frase “chi ha tutto l’interesse…”da non residente tu hai capito più dei palermitani