governatore Lombardo: cambia qualcosa?
Solo la fantasia del clientelismo politico siciliano poteva inventare l’inedita formula: «Stages retribuiti per la formazione di personale destinato ad attività di volontariato», attività cioé – lo dice il nome stesso – non retribuite. Si verrebbe dunque pagati, ovviamente a spese della Regione, per imparare a svolgere in futuro un lavoro gratuito. La puzza di bruciato scavalca le mura dell’assessorato proponente ed investe Palazzo d’Orléans (anche se la formula è coperta dalla definizione inglese: work experience!). In tempi di crisi come l’attuale, mentre si tagliano i fondi per gli aiuti agli immigrati e per le borse di studio agli studenti, si impegnano 6 milioni e mezzo di euro della Regione (oltre 12 miliardi di vecchie lire) prelevati dal fondo per le politiche sociali del bilancio dell’Assessorato alla Famiglia, per pagare (500 € al mese) 7.000 (od 8.000?) stagisti, reclutati da varie associazioni cosiddette “no profit” che dovrebbero poi assicurare la fantomatica “formazione” per svolgere successivamente lavoro volontario (!!). Queste associazioni sono in gran parte religiose o addirittura ecclesiali: in primis la Charitas, ed anche singole parrocchie. Fortissime proteste dell’associazione industriali, dei sindacati, della confederazione artigiani: se si vuole favorire la formazione al lavoro dei giovani disoccupati, rivolgersi piuttosto alle piccole imprese, ai laboratori artigiani, alle aziende agricole di qualità – dove si imparerebbe (forse) un lavoro vero, e non ad aprire le porte e a telefonare agli assessori. Il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, colpito dalle critiche, sentendosi in dovere di dare una risposta all’opinione pubblica indignata, ha provvisoriamente “stoppato” il provvedimento (di cui ha detto d’essere all’oscuro), per riesaminarlo ed eventualmente revocarlo. Che i tempi in Sicilia stiano veramente (un po’) cambiando?
(vicolo del centro storico palermitano, immagine allusiva)