ma cos’è questo articolo 41?
Come lo straordinario giocoliere che è, Berlusconi, assediato dalle vicende giudiziarie e dagli scandali sessuali, tira fuori dal cappello un coniglio: «per rilanciare l’economia del paese occorre abolire l’art. 41 della Costituzione». Brivido tra gli astanti, che non conoscono la Costituzione a memoria. Brividi anche per noi, che lo ascoltiamo alla tv. E’ chiaro che si tratta di una trovata per allontanare l’attenzione pubblica dal problema delle sue dimissioni, ma in sostanza questo art. 41 cosa dice? Sfogliamo rapidamente la Costituzione, ed ecco l’articolo incriminato: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali».
E’ un articolo che contiene le preoccupazioni dei costituenti di bilanciare l’interesse del capitale con l’interesse collettivo, cioè con la vita e la salute dei cittadini. E’ uno degli articoli in cui confluiscono positivamente le preoccupazioni sociali sia dei legislatori “di sinistra” (socialisti, comunisti, azionisti) sia di quelli cattolici. Dopo il fascismo e la tragedia della guerra, si afferma il concetto di bene comune, come orizzonte entro cui si estrinsechi (e in un certo senso anche si limiti) la più varia e fertile iniziativa produttiva, privata e pubblica. E’ nel quadro di questo articolo della Costituzione che successivamente si legifererà in materia di misure di sicurezza sul lavoro, di rispetto dell’ambiente, di (ahimè) smaltimento dei rifiuti tossici. Quale cittadino/a può pensare che nei confronti di qualsivoglia iniziativa privata (nell’edilizia, nelle industrie, nel turismo) tali vincoli, già peraltro in numerosi casi e luoghi ampiamente violati, debbano essere totalmente eliminati?
Fuori dalle barzellette, dalle ciprie, dai bunga bunga, Berlusconi mostra il suo vero volto di squallido portavoce di un capitalismo selvaggio e rapinatore. Ma non è facile modificare la Costituzione, e – nonostante giochi di prestigio e capriole – Berlusconi sarà fermato.
Cara Signora Mafai lei spera ed è ottimista ma l’ opposizione di cui lei fa parte non è come lei, non spiega ,tace dice solo “dimissioni”, non crea coscienza politica ma pessimismo.