omertà sui 100 indagati per truffa della Regione Veneto

9 febbraio 2011 di: Rita Annaloro

Perché nessuno deve sapere che 98/115 impiegati della Regione Veneto (sede di Rovigo) sono indagati per truffa ai danni dello Stato, visto che si assentavano per delle intere ore dopo aver timbrato il cartellino? Lo dimostrano 170 ore di registrazione video, partite dopo una denuncia anonima, non capziose illazioni dell’opposizione.

La notizia, che è circolata sui media locali, non ha ancora varcato la soglia della cronaca nazionale, forse perché ritenuta di poco conto rispetto alle piccanti notti brave del premier e ai tumulti egiziani. Qualche giorno fa però venivano mostrate orgogliose interviste di impiegati comunali di Palermo, tacciati di assenteismo, che si giustificavano con l’inconfutabile epidemia influenzale. Anche a nord-est colpisce l’influenza, ci raccontano i telegiornali locali, ma il Vice-Presidente della Regione Veneto Marino Zorzato dice che è tutto in regola, nonostante si segnali un 40% in più di assenteismo rispetto l’anno precedente.

Comunque i veneti sono brava gente, lo si continua a ripetere a livello nazionale, e forse per questo anche il tg de la 7 tace sui dettagli “peccaminosi” dell’inchiesta condotta da Mastelloni sulla corruzione veneziana, che vede coinvolte anche qui decine di escort. Così come si tace sulla presenza della diossina nelle acque del Lago di Garda, che continua, secondo il tg3 locale, ad avere l’acqua più pulita dei laghi italiani, come d’altronde le acque dell’Adriatico, secondo l’Arpav del Veneto, nonostante la pericolosa contiguità con gli impianti del polo petrolchimico di Marghera. Dichiarare il falso per quanto riguarda l’ambiente, però, non è un problema solo in Veneto: già nel 2009 la Goletta di Lega Ambiente accusava la Regione Lombardia di aver fatto sparire l’inquinamento dai laghi lombardi per decreto. Ma di questo il resto dell’Italia non ha mai saputo niente: i panni sporchi, si sa, si lavano in casa e l’omertà, come la mafia, in Padania non esiste.

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