addio alla diva dagli occhi viola

25 marzo 2011 di: Giusi Catalfamo

La Cleopatra di Elisabeth Taylor si è presa tutte le mie lacrime e spero tanto che, in memoria, qualche canale pubblico o privato trasmetta questo film, lo rivedrei tanto volentieri, magari per perdermi in lacrime ancora una volta. Erano così palpabili le scenate con Antonio, così coinvolgente la sua passionalità, così vera la sua ira, così sferzante la sua ironia, così seduttiva la sua morte! Per me Elisabeth Taylor è e resta sempre Cleopatra, la sua bellezza, la sua eleganza, la sua intemperanza, la sua gelosia.

Un altro mito che se ne va. E forse con lei se n’è andata l’ultima diva. Una vita tormentata, una donna che ha fatto tanto parlare di sé, perché troppo bella, perché troppo brava, perché troppo pagata, perché troppo chiacchierata. Una salute, la sua, più volte a rischio, ma è sempre riuscita a sconfiggere la morte, rinascendo sempre bella, forte nella sua leggenda. Un numero infinito di mariti, anzi sette in otto matrimoni, ma forse un solo vero amore, quello con Richard Burton: un matrimonio, un divorzio; un altro matrimonio un altro divorzio. Famose le loro scenate, e i suoi gioielli sono entrati nella storia, perché rari, perché dirompenti nel loro splendore. Poco più che adolescente, esordisce con Torna a casa Lassie, la sua bellezza da cammeo si impone subito, ma è con Improvvisamente l’estate scorsa che esplode la sua bravura, nel ruolo di una ricoverata, suo malgrado, in una clinica psichiatrica, a rischio lobotomia, perché dimentichi una realtà troppo dura da ricordare, tale da superare ogni immaginazione. Spicca il confronto con un altro mito, Katherine Hepburn. E ancora Un posto al sole, in coppia con Montgomery Clift nel ruolo della ricca ereditiera, oggetto di desiderio del parente povero. E, sempre con Richard Burton, entrambi sciatti e abbrutiti dall’alcool, che mettono lo stesso impegno ad odiarsi e ad amarsi in Chi ha paura di Virginia Woolf? che le valse l’Oscar nel 1966 e sempre insieme a Burton in La bisbetica domata. Addio all’ultima diva, e lei lo era, ma era anche una donna impegnata nella lotta contro l’Aids e grande amica di Michael Jackson, sua strenua sostenitrice ai tempi del processo. Il suo cinema forse appartiene alla preistoria, ma il suo ricordo resta nella memoria.

Vogliamo ricordarla così, perfetta nella sua bellezza, come la diva dagli occhi viola.

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