il paese delle donne è Berlino
Oltre che al Festival del Cinema – dalla presidente di giuria Isabella Rossellini, alle attrici vincitrici, alle registe ed ai numerosi film su storie di bambine e di adulte – a Berlino le donne sono in mostra. Non, come si sarebbe portati maliziosamente a pensare, sculettanti a riempire il video in trasmissioni fatte di niente o ammiccanti a pubblicizzare i prodotti più disparati. Ovviamente non intendevo questo, ma volevo rilevare, per difetto, dato il numero enorme di iniziative, ufficiali o nel panorama più underground la forte presenza femminile. Campeggiano un po’ dappertutto manifesti coloratissimi che annunciano la mostra delle opere pittoriche di Else Lasker-Schüler alla Nationalgalerie im Hamburger Bahnhof, un’antica stazione ferroviaria che ospita un bellissimo museo di arte moderna. La produzione grafica della grandissima poeta, raccolta interamente per la prima volta, dimostra non solo un evidente doppio talento, come è il caso di altri rappresentanti dell’Espressionismo, ma apre nuove prospettive interpretative nell’interazione tra parola e immagine, così come nel suo rapporto con le correnti artistiche del tempo. Prendono corpo, è proprio il caso di dirlo, gli infiniti travestimenti, le auto-rappresentazioni come esotico Principe Jussuf d’Egitto ed acquista dimensioni inedite l’Oriente onirico in contrasto con la realtà di Gerusalemme, dove, durante un viaggio nella sognata terra dei padri, Else Lasker-Schüler rimase bloccata dalla seconda guerra mondiale e morì nel 1945, lontana dalla lingua delle sue poesie e dalla Germania amatissima che aveva rinnegato lei in quanto ebrea e bollato come arte degenerata le sue opere.
Non meno interessante la mostra delle foto che Nan Goldin ha scattato durante il suo lungo soggiorno berlinese negli anni 90. Come per tanti altri artisti la capitale tedesca, prima e dopo la caduta del muro è stata privilegiata fonte di ispirazione. Vorrei infine ricordare la Inselgalerie di Torstrasse. Fondata nel 1993 da artiste, critiche d’arte e amanti dell’arte, dapprima per promuovere e presentare al pubblico le artiste della ex-Germania Orientale, la galleria continua non solo ad esporre quadri, fotografie, sculture, scenografie ma anche ad organizzare ogni tipo di incontro culturale, conferenze, letture, concerti, facendo interagire e confrontare tutte le forme d’arte. Uno stimolante luogo di donne dove neanche gli uomini disdegnano di entrare.
Una ventata d’aria fresca, una città che molti di noi amiamo, dove sarebbe bello vivere una parte dell’anno, grazie Rita
In questo scompiglio e tragedia mondiale, queste cronache mi fanno rivivere una città dove sono stata felice e spero tornare. Grazie dunque a Rita Calabrese.