la mafia che uccise la voce libera di Giuseppe Fava

13 marzo 2011 di: Simona Mafai

A 27 anni dal suo atroce assassinio, il giornalista Giuseppe Fava è stato ricordato a Palermo dalla splendida figlia Elena, presidente della Fondazione Giuseppe Fava, dallo storico Salvatore Lupo, dall’avvocata Adriana Laudani e dallo scrittore Massimo Gamba (autore del libro Il siciliano: Giuseppe Fava, antieroe contro la mafia). Partecipazione calorosa, analisi storica e giudiziaria approfondita, commozione sincera. A Catania – è stato detto – negli anni 80 il blocco di potere politico-mafioso-finanziario era fortissimo, più compatto che a Palermo,. coperto dalla complicità totale dei mezzi d’informazione. E’ proprio su questa trincea che combatte e cade Giuseppe Fava. Chiamato negli anni 80 a dirigere un quotidiano nuovo, “Il giornale del Sud”, in cui crede di poter lavorare pienamente libero (libertà e indipendenza gli vengono addirittura assicurate per contratto!), viene bruscamente licenziato due anni dopo, quando gli editori – dopo aver invano tentato di addomesticarlo – ritengono insopportabile la sua opera giornalistica, fatta di indagini senza timidezze e di denunce a viso aperto del peso della mafia in città. Giuseppe Fava crea allora un altro giornale (il famoso “I siciliani”), insedia una redazione di giovanissimi, e prosegue da una frontiera, ora tutta sua, in cui nessuno gli può intimare l’alt, l’opera di denuncia della mafia e dei suoi illustri collegamenti con i potenti catanesi e con “cosa nostra” palermitana. “I quattro cavalieri dell’Apocalisse mafiosa”, è il titolo dell’articolo di apertura del nuovo giornale (un fascicolo memorabile di oltre 100 pagine). Fava, coi suoi giovani collaboratori, si occupa di tutto: delle nuove iniziative immobiliari nella Sicilia orientale, della moltiplicazione degli sportelli bancari in tutta l’Isola, della base missilistica di Comiso.

E’ un giornalista vero, ma anche più di un giornalista: mobilita i giovani, dipinge, scrive racconti e testi teatrali, fa sport. E’ un uomo solare, una personalità esuberante. Si sta recando in teatro, a vedere recitare la nipotina quando – il 5 gennaio del 1984 – viene ucciso. E’ stato il quinto giornalista ammazzato dalla mafia.

Sicilia: terra di sangue e di sempre nuovi eroi.

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