se non sono almeno indagati, non li vogliamo
Sembra che il governo italiano abbia un diktat, una conditio sine qua non, da cui non può discostarsi. I ministri nominati devono esibire una specie di pedigrée che illustri le loro credenziali: almeno essere indagati, meglio se condannati, per corruzione o concussione, di più, quantomeno per concorso esterno in associazione mafiosa. Del resto che cosa pretendiamo, con un premier che ha in corso quattro processi di varia natura, più quelli prescritti o da cui è stato assolto per insufficienza di prove o grazie a varie leggi ad personam, leggi che miracolosamente lo hanno salvato in extremis e chissà, le vie del signore sono infinite, quali altri alambicchi si inventeranno i suoi solerti avvocati. Il futuro è denso di promesse. Non solo il mafioso Mangano, lo stalliere di Arcore, poi Previti, poi Dell’Utri, condannato in via definitiva per associazione mafiosa, poi Bertolaso, per non parlare di Cosentino, Scajola e per il rotto della cuffia, ci è stato risparmiato Brancher. Ultimo, almeno fino ad ora, il nuovo ministro Romano emigrato dalla Sicilia, e chissà quanti altri ancora, basta aver fede, ne arriveranno altri ad arricchire la già larga compagine di loschi figuri.
Tutti personaggi a cui il Parlamento ha regolarmente negato l’autorizzazione a procedere. In Sicilia poi, abbiamo un primato tra un ex governatore, Cuffaro, condannato a sette anni di detenzione e quello attuale indagato anche lui per imputazioni varie. Come dire, c’è l’imbarazzo della scelta. Venghino signore e signori, accomodatevi, qui nel governo italiano c’è posto per tutti: corrotti, concussori, mafiosi, falsificatori di bilanci, corruttori di minorenni, avanti c’è sempre un posto caldo pronto ad accogliervi, che vi permette di continuare i vostri loschi traffici, e dove se no?
Potrei continuare ancora, ma mi fermo, come dire, ai più “significativi” Usque tandem …?
(da Il Fatto quotidiano del 28 luglio 2010, che pubblica l’elenco dei 35 tra indagati e condannati che siedono in Parlamento)
hai detto le cose come stanno, la nomina di romano è l’ennesimo scandalo! brava Giusi.
giusi, dovreste parlare delle scandalose scelte del governo, prima do ogni cosa,ogni giorno certe cose a noi lettori di giornali qualche volta sfuggono, no, questa non era sfuggita