quanto ci costa ’sta ‘mmerica!

8 aprile 2011 di: Rita Annaloro

Un collaudato sistema generatore di razzismo è da sempre quello di diffondere notizie tendenziose, per lo più false o manipolate, cioè estrapolate dal contesto o non circostanziate. Se praticato con pervicace assiduità questo espediente comunicativo ottiene risultati formidabili, come dimostrò il sig. Goebbels, ministro della propaganda nazista. In Germania, comunque le responsabilità sono sempre state chiare e l’operazione venne portata avanti con coerenza dalle forze di governo. Non esisteva la cosiddetta stampa indipendente, i reporter free-lance, gli approfondimenti socio-politici, internet o le Ong. umanitarie. Nel nostro secolo tutto è diverso, verificabile e quindi credibile, specie se a diffondere le notizie sono le cosiddette fonti alternative, come il Tg La7 che, come gli altri telegiornali, ha sempre dato spazio alle questioni che riguardano l’immigrazione, gli sbarchi dei clandestini, le posizioni delle regioni, le proteste dei lampedusani, ma non i gesti spontanei di accoglienza, che venivano invece presentati dal Tg3 o su Rai News; peccato, perché il Tg della 7 è molto di moda, qui a Nord, e fa opinione. Se poi viene trasmessa anche l’intervista all’unico abitante dell’isola che in tre mesi ha subito un furto, viene da chiedersi se non ci sia la stessa regia dei Tg governativi, e se quindi non si voglia far passare gli immigrati da clandestini a potenziali criminali, come di fatto qui in Veneto pensano in molti, dopo anni di martellamento mediatico su pusher maghrebini e terroristi islamici.

Quando poi le richieste di interventi umanitari aumentano e non trovano risposte soddisfacenti altrove, allora si ricorre alla crisi economica e agli alti costi che per noi rappresenta questo flusso migratorio. La scorsa settimana in un reportage su La 7, infatti, si quantificavano i danni economici derivanti dall’accoglienza dei clandestini-profughi, che venivano calcolati in parecchi milioni di euro, visto che per vitto e alloggio (?) lo Stato Italiano spende € 50-80 al giorno a persona. Senza contare le spese di trasporto, gli straordinari pagati ai due (così dicevano i giornalisti di un’altra emittente) addetti alle identificazioni; insomma, è chiaro che non possiamo permettercelo, si leggeva tra le righe dell’inchiesta televisiva. Forse una bella sventagliata di mitra sui barconi costa meno, avrà pensato qualcuno, tuttora stremato dalla crisi economica. Ma cosa metteranno mai nei sacchetti gialli che vediamo tra le mani di quei malcapitati, che costa € 50-80? Quale importante annata di vino o manicaretto prelibato sarà destinato ai clandestini?

Sicuramente mangiano meglio e più di me e di tanti operai in cassa integrazione, che magari invidieranno quei sacchetti gialli, pieni di ogni leccornia, se costano così tanto. O non sarà forse che qualcuno lucra anche su questi disperati, come è già accaduto a L’Aquila? Ancora una volta, evviva l’emergenza.

3 commenti su questo articolo:

  1. pippo scrive:

    …e brava e brava Rita!
    Condivido.
    Conciso e penetrante…e forse , prossimamente, a qualcuno verra voglia di dire: ” penissimo” ! ma a chi?
    …io credo…

  2. ornella papitto scrive:

    Cara Rita,
    perché gli europei, tanto “democratici” non si pongono la domanda: “perché vengono?”
    Sono invasioni pacifiche. Vengono in pace, dalle guerre civili. Guerre oltremediterraneo.
    Tutti con gli stessi bisogni: pane, lavoro, libertà.
    “Non esiste libertà senza essere liberi dal bisogno’”, così mio padre mi ripeteva una frase certo non sua.
    Queste persone vengono per raggiungere la libertà.
    Noi europei che, rispetto a loro, siamo più liberi dal bisogno, non comprendiamo le loro umane necessità.
    Vanno, o dispersi in Europa, o ricacciati, lontani dai nostri occhi, dalle nostre ipocrite coscienze.
    Certo, ci mettono in crisi, ci costringono a pensarli come “persone” e non come masse indifferenziate.
    Le masse possono essere più facilmente respinte.
    Le persone invece ci mettono di fronte ai nostri egoismi, alla difesa del nostro spazio, il nostro “giardino”.
    Gli immigranti, loro persone, dovrebbero rappresentare, per tutti noi europei, l’occasione per affermare il diritto alla vita, il diritto alla libertà che ogni soggetto porta con sé sin dalla nascita.
    Con rispetto,

  3. gilda.r. scrive:

    Brava rita cogli nel segno, viva i campi da golf, il nuovo centro storico dell’Aquila, e i sacchetti pieni di caviale ed aragoste per gli emigranti!!!!

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