cambia il vento, non chiedo più aiuto
Sono io! Qualche giorno fa chiedevo soccorso, in preda a pessimismo e delusioni, e il soccorso è arrivato. E non solo da risultati elettorali che Berlusconi riteneva dovessero dare un chiaro messaggio in suo favore e che invece si sono rovesciati, ma soprattutto dalle strade e piazze di una Milano in festa. Davvero immagini da finale di campionato, con clacson, striscioni, brindisi e canti. Un fatto che sta a dimostrare non soltanto che il candidato di centro destra perde sei punti e passa rispetto al suo avversario, ma vuol dire che la gente c’è ed è viva. Questo conta, soprattutto. Poi non ci si aspetta miracoli: le coalizioni sono difficili e possono essere anche bastarde, per affermarsi bisogna fare i conti con altri, non tutto è limpido o agevole ma il ristagno in questo paese forse sta per passare.
Che vogliamo? Non più arroganza, frasi fatte, slogan e caparbi esercizi di potere. Vogliamo che la gente conti e che la democrazia venga preservata. E in questo senso la battuta d’arresto che tocca in pieno la Lega potrebbe ben servire. Non dal Carroccio – Tremonti sì o Tremonti no – aspettiamo il verbo. Ma dalla gente e va ripetuto. Da chi è “polis” e deve farsi governare con coscienza e competenza. E che non deve rassegnarsi ma rovesciare chiunque, da qualunque parte non tenga conto del mandato ricevuto e del compito primario di cui è investito. Intanto, sorridiamo un po’, era tempo!