Forchette rotte rulez

4 giugno 2011 di: Luthien Cangemi

Il 2 giugno 2001 anche la Sicilia si risveglia dalla sua dolce siesta gattopardesca. Sulla stessa scia degli “Indignados” che hanno occupato le piazze di Madrid e Barcellona lo scorso mese, giovedì 2 giugno sono arrivate buste anonime con una cartolina e una forchetta spezzata a tutti i rappresentanti della nostra classe dirigente:  ai 90 deputati regionali all’Ars, sindacalisti, industriali e docenti delle Università siciliane. Il messaggio anonimo sulla cartolina recitava “i giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno”; precari e giovani disoccupati siciliani sono stremati dalla fatica che propria terra induce a patire. il movimento delle forchette rotte denuncia l’altissimo tasso di disoccupazione in Sicilia, si parla del 40%, di giovani laureati a pieni voti che non trovano uno sbocco occupazionale, ma denunciano anche una realtà privilegiata parallela a questo degrado, infatti, richiedono l’abrogazione dei privilegi della Legge 104 che permette ai dipendenti regionali di abusare dei diritti sanciti dalla suddetta legge ed usufruire delle baby-pensioni:  consentendo  il diritto di andare in pensione anticipatamente a causa della mancata salute di un familiare con soli 25 anni di servizio e contributi per gli uomini e 20 anni per le donne. Si mette così in moto un meccanismo per cui tra il 2004 e il 2006 si sono registrati ben 580 casi di dipendenti regionali andati in pensione in netto anticipo, non versando tutti i contributi allo Stato, questo si trova a dover pagare ingenti pensioni (sul calcolo degli stipendi della Regione Sicilia) che vanno ad incidere sul budget annuale italiano. D’altronde in Italia la Legge è uguale per tutti!

Le forchette rotte hanno dato appuntamento il 25 giugno a Palermo per fare le “barricate” e chissà se grazie a loro il sistema riuscirà ad essere sovvertito.

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