la strage di Utoya
Questa a fianco è la bandiera della Norvegia, stropicciata, accartocciata per lo sgomento e l’orrore. Per la terribile strage compiuta da un fanatico fondamentalista «cristiano», terrorista della destra reazionaria e invasata che si annida in quel paese civilissimo e aperto, nel centro di Oslo e nell’isola di Utoya dove ha assassinato a sangue freddo oltre novanta ragazzi e ragazze convenuti per una convention laburista, l’intera nazione si interroga addolorata e atterrita dalla enormità dell’atto di un singolo (forse) animato da odio irrefrenabile per l’altro da sé, pensiero e persona. Ma oltre la Norvegia colpita da una tragedia immane, tutti i paesi civili e democratici sono toccati nel profondo dalla strage, per le motivazioni date dall’assassino non pentito della «azione necessaria» che si era imposto di compiere in nome della «purezza della razza», e per le modalità di inaudita crudeltà con cui per oltre novanta minuti ha mitragliato e giustiziato giovani inermi e terrorizzati, colpevoli soltanto di passione democratica.
Come molti, siamo ammutolite davanti a tanto orrore, non troviamo parole neppure per confortare – perché solo questo sentiamo di poter fare – i genitori i fratelli e sorelle i nonni i parenti gli amici i compagni i docenti i colleghi i concittadini…, le famiglie delle ragazze e dei ragazzi che d’un tratto non ci sono più. Sterminati da uno che si è costruito un dio spietato e vendicativo fino all’assassinio purificatore. Se servisse a qualcosa, se aiutasse a sostenere il peso insopportabile dell’assenza, della mancanza improvvisa, del vuoto, dell’amara sorte che ti depriva di figli amatissimi, del pensiero della morte assurda che ti perseguita, ci conforterebbe sapere che il Papa ha pronta una solenne scomunica per il «cristiano» che ha massacrato innocenti in nome di Cristo.
Non è un pazzo. E’ solo un criminale puro. Solo questo ha di puro. Facile accanirsi contro chi non ha gli stessi strumenti per difendersi, infatti ha scelto un luogo sicuro per lui, dove poteva mostrare la sua potenza armata. Se ci fossero stati dei militari sarebbe fuggito, correndo. Avrebbe comunque trovato una sua motivazione per nascondere la sua codardia, avrebbe aggiunto qualche parola in più al suo memoriale. Lui si è dichiarato nazista. I nazisti, di molte religioni, sono maestri nel preferire uccidere gli indifesi. Che tipo di coraggio credono di avere? Sono profondamente paurosi, vigliacchi e vogliono farci credere di essere coraggiosi. Ma chi vogliono imbrogliare? Soprattutto loro stessi. Lo capissero una buona volta e la smettessero di credere di poter cambiare il mondo attraverso la morte. La morte non ha mai cambiato il mondo. Cambia solo la storia personale di ogni vittima degli aggressori vigliacchi.