Una donna primo ministro in Thailandia: ma molti interrogativi
Un interrogativo per cominciare: questa elezione è l’affermazione di una personalità femminile, o il proseguimento di una pratica familistica e patriarcale, che trova nella giovane donna (Yingluck Shinawatra, 43 anni) solo la necessaria, diramazione? Ella è infatti sorella di di Thaksin Shinawatra, uomo alla testa del Puea Thai, cosiddetto movimento delle camicie rosse, che ha governato la Thailandia fino a cinque anni fa, quando – mentre egli era all’estero – venne dimissionato dalla carica di Primo ministro, condannato per conflitto di interessi (guarda un po’!) ed indagato per corruzione. L’ex-premier dimissionato ha invitato i thailandesi a votare per la sorella. dichiarando: E’ il mio clone (!!). Gli ha fatto eco la stessa Yongluck, affermando E’ stato come un padre per me. Le elezioni politiche, tenute il 3 luglio (47 milioni di elettori, 65 milioni di abitanti) hanno fatto stravincere la donna. Ora ci si domanda: i militari (che avevano spinto alle dimissioni il fratello) accetteranno pacificamente il responso delle urne? Ed ancora: la nuova Primo Ministro promuoverà l’amnistia per il fratello e gli altri leader e militanti delle camicie rosse oggi agli arresti o sotto processo? Il paese è lontano da noi, ma le sue vicende meritano di essere seguite.