7 Agosto 1931
Cose che succedono d’estate, se riesci a fermare tutto e ascoltare.
Succede che durante un pranzo in riva al mare, in una splendida località marina siciliana, sorseggi un bianco freddo e ti lecchi le dita unte per aver spezzato un croccante gambero fritto.
Succede che il viso bellissimo di un biondo marinaio ti colpisce per gli occhi azzurri e la pelle spezzata dal sole e dal vento. Succede che lo ascolti rimproverare, ma a voce bassa, un giovane continentale abbronzato che si fa notare gridando un improperio al cellulare.
E cominciate a chiacchierare.
E ti metti ad ascoltare le storie del suo mare e lo rivedi negli occhi chiari, senti la gioia delle storie di bambino alla mattanza e le canzoni cantate al mare, la tristezza della migrazione e la bellezza della famiglia che è riuscito a creare. Bella quanto quel ristorante sulla spiaggia senza musica ad alto volume ma con il quadro della nave dove ha imparato a navigare.
E il pranzo si fa lento e l’estate dal suo tempo. E le parole s’intrecciano con il sorriso dei nipoti che lo stanno a guardare.
Succede, garantisco, e il pesce si fa dolce e il vino ancora più succoso accompagna un pomeriggio di storie lente, le storie del marinaio biondo.