feriae augusti, tutti in ferie

15 agosto 2011 di: Anna Trapani

Chiuso per ferie. Ecco il leit motiv della settimana di ferragosto. Sarà bene, per ferragosto, non avere neppure una emicrania perché sarà una impresa trovare una farmacia aperta; stare perfettamente in salute è un obbligo perché di medici neppure l’ombra, non resta che il pronto soccorso. Le città chiudono per ferie. Negozi sbarrati e tutti a fare la gita fuori porta oppure, ancor meglio, partire per lidi più o meno lontani. Ferragosto è una data molto simile alla sera di San Silvestro: è d’obbligo non stare soli, a casa, bisogna fare qualcosa per forza. Devi andare al mare, ai laghi, in campagna, stare in compagnia di amici e parenti per mangiate pantagrueliche che è bene finire con qualche fetta di “muluni” rinfrescante. Se dici che resterai in casa, condizionatore d’aria doverosamente acceso, comodamente seduto sulla poltrona preferita, bibita fresca da un lato e un buon libro dall’altro, o sei un depresso cronico o un asociale. E sì perché, in fondo, come devono andare le cose ce lo dicono già i nostri antenati romani. Le “feriae Augusti” furono inventate da Ottaviano Augusto per auto commemorarsi e le pose nel mese dove già erano altre feste in onore della fine dei grandi lavori agricoli. Si evitava ogni lavoro e persino muli e asini venivano parati a festa. I contadini facevano gli auguri ai padroni che davano loro una mancia. Insomma per un giorno tutti a far festa. E, allora, buon ferragosto a tutti.

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