“Se non ora quando” in una lettera aperta chiede coraggiosi cambiamenti e innovazioni profonde.
Firmata modestamente “Comitato promotore SeNonOraQuando” (per non soggiacere alle logiche personalistiche e mediatiche dei nostri tempi) è stata inviata a tutto il mondo politico, sociale, culturale italiano una LETTERA APERTA che, a nome delle donne, collega la denuncia della penosa condizione delle donne italiane (relativamente al lavoro, ai servizi, alla sub-cultura pubblicitaria) alle deficienze complessive dello stato sociale, che non è stato riformato, ed alla sua scarsa produttività. “Cambiare lo stato sociale e fare dell’Italia un paese vivibile anche per le donne è un’urgenza civile ed economica, di cui per fortuna sta crescendo la consapevolezza”- è scritto, tra l’altro, nella lettera aperta che sottolinea la necessità di “uno sforzo comune per superare resistenze corporative, miopie di parte e vischiosità di privilegi”. La lettera così conclude: “L’Italia è smarrita e angosciata per il proprio futuro ma ha enormi risorse e grandi energie inespresse e quelle delle donne sono sicuramente tra le più salde”.