guerrilla gardening spirituale a Ballarò
C’è un posto a Palermo dove storia, sacralità, multietnicità e spazzatura convivono in una simbiosi entropica rigogliosa e viva: l’Albergheria, che ospita lo storico mercato di Ballarò. C’è lì uno spazio in cui alcune minuscole Sante Rosalie vegliano su dei piccoli giardinetti. Si tratta dei Giardini di Santa Rosalia, frutto del progetto di un gruppo di amici e abitanti del quartiere, in cui riecheggiano le correnti non violente del guerrilla gardening, che dallo scorso dicembre hanno intrapreso il recupero di varie zone della piazza Ballarò prima sommerse abusivamente dai rifiuti.
Dopo il primo “green attack” che risale a quasi un anno fa, alla fine di aprile i giardinieri di Santa Rosalia sono tornati a coinvolgere la cittadinanza e i turisti in un’altra azione di ripristino del quartiere, sempre nella stessa piazza, di un’aiuola che si trova appena sotto l’attraente scritta turistica «Benvenuti al mercato di Ballarò». In estate, infine, i Giardinieri di Santa Rosalia hanno continuato l’opera di ripristino riportando alla luce una discarica-parcheggio appena di fronte «a signura ca vinni l’ova».
«Non ci definiamo un’associazione – spiegano due ragazze ‘giardiniere’ – ma piuttosto un cantiere, un’officina, un work in progress che raccoglie e realizza idee per il rilancio del quartiere». Nonostante la varietà dei residenti – nel quartiere vivono studenti, musulmani e autoctoni – ed alcune diffidenze iniziali, tutti sembrano avere accettato i “green attack” dei Giardinieri come parte integrante della brulicante vita del quartiere, tanto che spesso rendono omaggio alle Santuzze con qualche nuova piantina. All’inizio però, il progetto, privo della connotazione religiosa, non raccoglieva molti consensi: allora gli organizzatori hanno pensato a una sua “risemantizzazione”, ora “patrocinato” da Santa Rosalia, protettrice di Palermo. La sacralità indiscussa di cui gode la Santuzza si è estesa all’intero progetto, in un mondo che ha ancora dei simboli in cui riconoscersi.
Ultima particolarità del progetto è che «si tratta dell’uso abusivo di spazi comunali», a cui però il Comune non ha destinato alcun utilizzo. Del resto Palermo ha questa particolare caratteristica per cui si è liberi di fare cose abusive senza venire sanzionati, e i Giardinieri di Santa Rosalia ne colgono il lato positivo.